Ancora un rinvio per gli interrogatori di Antonello Nicosia 47 anni, di Agrigento (ex assistente parlamentare e collaboratore della deputata Giusi Occhionero) e del boss di Sciacca, Accursio Di Mino, 61 anni, finiti in carcere il 4 novembre dell’anno scorso nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Passepartout”, e accusati di associazione mafiosa. Nicosia anche di falso in concorso con la parlamentare per avere attestato un rapporto di collaborazione fra i due in una fase in cui non sarebbe stato formalizzato, e Dimino per estorsione.
Dopo l’avviso della conclusione delle indagini preliminari fatti notificare dalla Dda di Palermo, l’avvocato Salvatore Pennica, ha chiesto un interrogatorio sia di Nicosia che di Dimino, inizialmente previsti per ieri mattina (venerdì 15 maggio), così come fissati dai pubblici ministeri della Dda, Calogero Ferrara e Francesca Dessì, in remoto, dalle carceri di Voghera per Nicosia, e Napoli “Secondigliano” per Dimino. Su richiesta del difensore è stato posticipato al 25 maggio.
Completano la lista degli indagati i fratelli Paolo e Luigi Ciaccio, 33 anni e Massimiliano Mandracchia, 47 anni, tutti di Sciacca, accusati di favoreggiamento personale, con l’aggravante dell’avere agevolato l’associazione mafiosa. I tre avrebbero messo a disposizione locali di propria proprietà e utenze telefoniche per aiutare Nicosia, Dimino e altri associati a eludere le investigazioni e trasmettere messaggi.
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