I giudici della prima sezione – misure di prevenzione -, del Tribunale di Agrigento (presidente Alfonso Malato, a latere Alfonso Pinto, e Agata Anna Genna), hanno rigettato la richiesta della Dda di Palermo, per la confisca dei beni dell’imprenditore Stefano Valenti, 54 anni, di Favara. Il collegio ha accolto le argomentazioni proposte dai difensori del favarese, gli avvocati Angela Porcello e Raffaele Bonsignore.
“Alla luce di quanto emerso dalle sentenze, che sono state prodotte dalla difesa, e dalla circostanza che la prova certa di un efficiente contributo all’associazione mafiosa si colloca (come ultima condotta) nel mese di agosto del 2015, si ritiene che non vi siano elementi sufficienti, che consentano di disporre, previo sequestro, la confisca dei beni indicati in proposta”, scrivono i giudici.
In questo procedimento era stata chiesta la confisca del complesso aziendale della “Co.Ge.Val.” e di alcuni conti correnti perchè – secondo l’accusa – acquisiti illecitamente, grazie alla vicinanza di Valenti a Cosa Nostra agrigentina.
Valenti, già condannato a 4 anni di reclusione per associazione mafiosa nel processo “Akragas 2”, recentemente è stato condannato (in primo grado), al termine del processo, scaturito dall’operazione “Montagna” dei carabinieri di Agrigento, celebrato con il rito abbreviato, a 6 anni e 8 mesi di reclusione, per l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, venendo assolto da due ipotesi di estorsione e per intestazione fittizia di beni.
Lo stesso Stefano Valenti nei mesi scorsi è stato destinatario di un nuovo sequestro di beni del valore di oltre 500mila euro, insieme al fratello Gerlando, il cui procedimento, è in corso di svolgimento davanti al Tribunale di Palermo. I sigilli sono stati apposti dalla Dia, al termine di una complessa indagine patrimoniale, lo scorso mese di luglio.
Nei confronti di Stefano Valenti è stato disposto il sequestro dell’intero capitale sociale e del relativo compendio aziendale della società “Athe costruzioni Srl”, per l’attività di assunzioni appalti per i lavori del Genio civile, con sede legale ad Agrigento.
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