Mafia, processo “Montagna”: decise 26 condanne

Inflitte 26 condanne che diventano definitive con la pronuncia della Cassazione, mentre per tre imputati ci sarà un nuovo processo di appello. Queste le decisioni della Suprema Corte nell’ambito della maxi inchiesta antimafia “Montagna”, condotta sul campo dai carabinieri di Agrigento, che all’alba de 22 gennaio del 2018, assestò un durissimo colpo al nuovo mandamento mafioso.

Queste le condanne definitive: 14 anni di reclusione a Francesco Fragapane boss di Santa Elisabetta, figlio dell’ex capo provinciale di Cosa Nostra Salvatore Fragapane che sta scontando l’ergastolo; 7 anni, 6 mesi e 20 giorni al collaboratore di giustizia Giuseppe Quaranta di Favara; 16 anni ciascuno a Luciano Giuseppe Spoto e Giuseppe Nugara di San Biagio Platani; 11 anni a Massimo Spoto; 10 anni e 4 mesi a Calogero Limblici; 10 e 8 mesi ciascuno ad Antonino Vizzì di Raffadali, Vincenzo Cipolla 4 Raffaele La Rosa; 10 anni a Giuseppe Vella; 8 anni e 8 mesi a Calogero Sedita; 8 anni di reclusione ciascuno ad Angelo Di Giovanni e Luigi Pullara di Favara.

E poi ancora 10 anni ad Antonio Domenico Cordaro; 6 anni a Salvatore Puma; 3 anni e 8 mesi ad Antonio Licata; 4 anni e 13 giorni a Calogero Quaranta; 4 anni e 8 mesi a Calogero Maglio; 4 anni e 4 mesi a Franco D’Ugo; 4 anni a Santo Di Dio; 3 anni e 4 mesi a Vincenzo Dolce; 1 anno e 8 mesi a Francesco Maria Drago; 3 anni a Alessandro Geraci; 6 anni e 4 mesi a Vincenzo Pilliteri; 4 anni ciascuno a Concetto Errigo e Carmelo Battaglia. Condanna annullata con rinvio per i fratelli Stefano e Gerlando Valenti di Favara e per Daniele Fragapane di Santa Elisabetta.

L’operazione dei carabinieri e della Dda di Palermo allora ha fatto scattare decine di arresti fra affiliati e boss della vecchia e nuova mafia della provincia di Agrigento. In carcere, allora, finì il sindaco di San Biagio Platani, Santo Sabella, in seguito condannato a 6 anni e 8 mesi con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa.