“Paura e timore che oggi nutro nei confronti del mio ex compagno, e oggi coimputato, Giancarlo Buggea, scaturisce dal suo comportamento, anomalo rispetto al suo essere mafioso, al suo sentirsi uomo tutto d’un pezzo, che bene conosco. Nella speranza che nessun intralcio sarà creato a mia figlia, al mio ex marito, a mia madre, e al mio avvocato che è il più esposto”. Così l’ex avvocato Angela Porcello, in carcere dal febbraio dell’anno scorso, nell’ambito dell’operazione “Xydi”, condotta dai carabinieri di Agrigento, e del Ros, che hanno disarticolato il nuovo mandamento mafioso di Canicattì, in cui avrebbe l’ex legale ha avuto un ruolo insieme all’ex compagno, l’imprenditore Giancarlo Buggea.
Porcello, cancellata dall’Ordine degli avvocati, dopo alcune dichiarazioni fornite ai magistrati della Dda di Palermo, non è stata inserita nel programma di protezione, per la scarsa consistenza delle sue rivelazioni. Adesso torna a parlare, annunciando di essere nelle condizioni di fare nuove clamorose rivelazioni su omicidi, traffici illeciti, e addirittura sulla gestione di latitanti. Lo ha fatto leggendo in aula una lettera di tre pagine, scritta a mano e in stampatello, con la richiesta ai pubblici ministeri della Dda di proteggere lei, i suoi familiari, e il suo avvocato Giuseppe Scozzari.
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