“Le attività investigative e le operazioni di polizia hanno consentito di riscontrare nel territorio l’operatività di organizzazioni criminali attive sia nel traffico di sostanze stupefacenti, nel favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e nel settore dei giochi e delle scommesse, sia nelle interferenze illecite nel settore assistenziale e nei tentativi di penetrazione nella pubblica amministrazione per l’ottenimento di commesse ed autorizzazioni tramite taluni imprenditori”. E’ per certi versi una riconferma il report semestrale della Direzione investigativa antimafia, per la provincia di Agrigento, relativa al periodo compreso tra il primo luglio e il 31 dicembre del 2022.
“Sono stati registrati alcuni tentativi di estorsione in danno di attività imprenditoriali – continua il documento -, a conferma che le mafie agrigentine non rinunciano al racket quale valido strumento per rimpinguare le casse dell’organizzazione e per continuare a esercitare forme pervasive di controllo del territorio”.
Ad Agrigento e provincia continua a registrarsi l’operatività anche della Stidda e di altri sodalizi para-mafiosi, come “paracchi” e “famigghiedde”. Tuttavia, ancora oggi la principale consorteria mafiosa resta sempre Cosa Nostra, articolata in 7 mandamenti (Agrigento, Burgio, del Belice, Santa Elisabetta, Cianciana, Canicattì e Palma di Montechiaro) nel cui ambito opererebbero 42 famiglie. Tra i casi di sangue citati, l’omicidio avvenuto il 31 ottobre di Angelo Castronovo, nelle campagne tra Licata e Palma di Montechiaro. La criminalità organizzata guarda però all’estero e in varie zone d’Italia.
“Negli ultimi anni – ed è un passaggio di particolare rilevanza – si sta assistendo anche al peculiare fenomeno dell’emigrazione criminale, basato sulla determinazione dell’organizzazione agrigentina di trasferire i propri interessi illeciti al di fuori dei tradizionali confini provinciali. Molteplici, infatti, sono le risultanze investigative che hanno comprovato l’operatività di criminali agrigentini in altri contesti territoriali italiani ed esteri, indipendenti dalle dinamiche della provincia”.