La Dda di Palermo ha avanzato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di nove persone coinvolte nell’inchiesta sul mandamento mafioso di Burgio, Lucca Sicula e Ribera. Il provvedimento è stato firmato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Claudio Camilleri, Giorgia Righi e Alessia Sinatra. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 28 novembre davanti il giudice del tribunale di Palermo, Ivana Vassallo.
Sul banco degli imputati siedono Salvatore Imbornone, 64 anni, di Lucca Sicula, considerato il capo del mandamento; Giovanni Derelitto, 74 anni, di Burgio; Francesco Caramazza, 51 anni, di Favara; Antonino Perricone, 53 anni, di Villafranca Sicula; Alberto Provenzano, 59 anni, di Burgio; Giuseppe Maurello, 54 anni, di Lucca Sicula; Giacomo Bacino, 60 anni di Burgio; Nicolò Riggio, 58 anni di Burgio e Gabriele Mirabella, 38 anni, consigliere comunale di Lucca Sicula.
L’inchiesta, sotto il coordinamento della Dda, ha permesso di certificare che per lavorare in quella parte di provincia agrigentina bisognava chiedere il permesso. I boss di Burgio, Lucca Sicula e Villafranca Sicula, decidevano chi doveva essere assunto e quali imprese dovessero fornire il calcestruzzo e il pietrisco e il noleggio dei mezzi. Una chiara ed evidente manifestazione del potere mafioso, seguendo le più note dinamiche di Cosa nostra.
Sono quattro gli appalti finiti nel mirino dei carabinieri del Comando provinciale di Agrigento: il completamento della rete fognaria di Ribera, gli interventi di collegamento del bivio Imperatore e ponte Pedano e i lavori delle strade provinciali 32 e 47.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
