Lunghe file agli ingressi della valle dei Templi e proteste per la via Francigena

Agrigento tra le mète turistiche più visitate per il lungo ponte fra Pasqua e il primo di Maggio, sulla base delle presenze sul territorio.

Le ricchezze architettoniche, naturalistiche e i recenti dati fanno presupporre, per il capoluogo e l’intera Sicilia, una “macchina organizzativa” degna di tante richieste da parte dei turisti ed invece chi decide di pianificare una visita nella nostra regione si scontra con una realtà ben diversa.

Ecco come viene descritta da alcuni pellegrini che percorrono la famosa Magna Via Francigena, l’ultima tappa del cammino da Palermo ad Agrigento.

Joppolo – Agrigento: poco prima dell’impianto di depurazione e del fiume Akragas, una stradina del percorso si divideva in tre senza indicazioni su quale prendere. Dopo il guado, il cartello segnavia è oscurato dalla vegetazione quindi è sostanzialmente non visibile, dopo aver sbagliato strada e riletto la guida per capire dove andare, siamo tornati sui nostri passi e l’abbiamo visto.
La salita per Via Giardinello segnalata sulla guida per arrivare ad Agrigento, è sostanzialmente una discarica a cielo aperto, con resti di ossa di animale, scatole e immondizia varia, davvero orribile come ingresso nella città”.

Diversa l’opinione sulla Valle dei Templi anche se si registrano code per la visita dell’area archeologica, in molti invece di prenotare un biglietto online, hanno preferito mettersi in fila sotto il sole nei varchi di Porta Giunone e Porta V.  La conseguenza, code di almeno un’ora e parcheggi stracolmi.

Lamentele anche per le visite in centro città:

Promuovere il centro storico per poi far trovare alle centinaia di turisti i nostri beni culturali (teatro e pinacoteca) chiusi nelle giornate di Pasqua e Pasquetta è una follia per l’immagine e per le casse comunali della nostra città. Divulgazione culturale e storica pari a zero. Introiti vendita biglietti ingresso pari a zero“. Ad affermarlo è stata la guida turistica Marco Falzone.