
Lorenzo Reina non c’è più.
Una morte improvvisa ha spento la vita di un uomo straordinario, lasciando sgomenta la sua famiglia e un vuoto profondo in quanti ne avevano apprezzato l’umanità, il talento, la visione.
Da pastore a scultore, Lorenzo Reina ha costruito, con pazienza e genialità, una delle opere più affascinanti del nostro tempo: il Teatro Andromeda. Un luogo sospeso tra terra e cielo, incastonato tra le montagne dei Monti Sicani, diventato negli anni meta di visitatori provenienti da tutto il mondo, in cerca di ispirazione, silenzio, senso. Non un semplice teatro, ma un’esperienza spirituale, un dialogo continuo tra l’uomo e l’universo.

A ricordarlo con parole cariche di dolore e affetto è stato Giovanni Taglialavoro, che nel suo messaggio ha scritto: «Perdo un amico prezioso». Una frase che racchiude il legame umano profondo che andava oltre l’arte, oltre le opere, oltre la fama internazionale.
Con la scomparsa di Lorenzo Reina perdiamo un artista unico, capace di trasformare una visione personale in patrimonio collettivo, di fare della solitudine un atto creativo, della pietra un linguaggio universale.

Un abbraccio sincero e commosso va a Libero, Christian e Angela, e a tutta la famiglia.
Il suo corpo ci ha lasciati, ma il suo segno resta inciso nella roccia e nel cielo di Andromeda.

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