I giudici della Corte di Assise del Tribunale di Agrigento, presieduta dal giudice Giuseppe Miceli, hanno disposto una nuova perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e volere di Adriano Vetro, il 47enne bidello di Favara che lo scorso anno uccise con un colpo di pistola il cardiologo Gaetano Alaimo all’interno del suo ambulatorio. La decisione rappresenta una vera e propria svolta alla luce dei tanti pareri contrastanti emersi nel corso del processo sulle condizioni di salute mentale dell’imputato ma, soprattutto, perché già nei mesi scorsi era stato acquisito il parere della psichiatra Cristina Camilleri, nominata proprio dalla Corte di Assise.
Accolta la richiesta del pubblico ministero Elenia Manno e dei difensori di parte civile, gli avvocati Giuseppe Barba e Vincenzo Caponnetto, legali dei familiari e dell’Ordine dei medici. La difesa dell’imputato, rappresentata dagli avvocati Santo Lucia e Sergio Baldacchino, ha sempre sostenuto, l’incapacità di intendere e volere dell’imputato. Tre perizie agli atti arrivavano a conclusioni tutte diverse tanto che i giudici hanno deciso di disporre una perizia collegiale da affidare a tre psichiatri che saranno nominati il 29 febbraio.
Vetro è accusato di omicidio aggravato e detenzione di arma clandestina. Il movente sarebbe legato al mancato rilascio di un certificato necessario per il rinnovo della patente di guida.