“Prima la pandemia che ci ha costretti ad abbassare le saracinesche e a contingentare gli ingressi. Poi l’aumento delle bollette, e non solo, che ha segnato, negativamente, quello che avrebbe dovuto essere il momento della ripresa. E, nel bel mezzo della lotta per la sopravvivenza delle nostre attività commerciali e per continuare a garantire il lavoro a chi presta servizio nei nostri locali, ecco l’ordinanza sindacale che ci impone di chiudere all’una le nostre attività commerciali. Un’altra mazzata che ha forti ripercussioni sul nostro lavoro”.
Lo scrivono i gestori e titolari dei locali di Agrigento e San Leone, contro l’ordinanza sindacale che impone all’una la chiusura delle attività lavorative. Diverse le iniziative che gli esercenti agrigentini intendono intraprendere, per evitare la chiusura delle proprie attività. La prima oggi, nella sede de “Al Calante”, al porticciolo turistico di San Leone, dove gli esercenti delle attività di ristorazione e svago incontrano la stampa.
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