Confermata la custodia in carcere per le accuse di associazione mafiosa e spaccio di droga, di Gaetano Licata, 41 anni di Agrigento, arrestato dai carabinieri nel maxi blitz di dicembre scorso perché ritenuto il reggente della famiglia mafiosa di Villaseta nei periodi di assenza del boss Pietro Capraro. Lo ha deciso il tribunale del Riesame di Palermo. Tuttavia, i giudici, in parziale accoglimento del ricorso dell’avvocato Salvatore Cusumano, hanno fatto cadere le accuse di attentati incendiari, estorsione, rapina, acquisti e cessioni di partite di droga e, soprattutto, quella di avere gestito il narcotraffico che serviva per finanziare il clan di Villaseta.
E i giudici del tribunale della libertà di Palermo, accogliendo l’istanza di riesame del difensore, l’avvocato Diego Giarratana, hanno annullato l’ordinanza e rimesso in libertà Alessandro La Cola, 39 anni, di Canicattì, accusato di avere acquistato cocaina dal clan che gestiva il narcotraffico. La Cola, che si trovava agli arresti domiciliari, è tornato libero, L’inchiesta è quella che, fra metà dicembre e metà gennaio, ha fatto scattare 52 arresti disarticolando le famiglie mafiose di Agrigento/Villaseta e Porto Empedocle.
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