I giudici del tribunale del Riesame di Palermo, accogliendo il ricorso dell’avvocato Vincenzo Alesci, hanno annullato l’ordinanza cautelare rimettendo in libertà l’architetto Sebastiano Alesci, ex dirigente dell’ufficio tecnico comunale di Licata, personaggio chiave di una maxi inchiesta su un giro di appalti che sarebbero stati truccati dietro il pagamento di tangenti.
Il burocrate era stato raggiunto da misura cautelare firmata dal Gip del Tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, che ne aveva ordinato la cattura perché ritenuto il promotore di un’associazione a delinquere in grado di pilotare le gare pubbliche.
Di recente è stato accusato anche di concussione insieme all’assessore all’Urbanistica Maria Sitibondo. In particolare, secondo quanto emerge dalle indagini che ha già portato ad altre misure cautelari, avrebbero imposto dei subappalti al direttore dei lavori di un’impresa che stava realizzando un complesso turistico di lusso. La responsabile tecnica sarebbe stata costretta ad accettare che i lavori per gli impianti idraulici della struttura venissero fatti da maestranze e imprese da loro.
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