Il Cardinale Francesco Montenegro e don Luigi Ciotti si faranno carico del debito della Calcestruzzi Belice, circa 30 mila euro che hanno determinato il fallimento dell’azienda di Montevago e il successivo licenziamento degli 11 lavoratori impegnati. Lo ha detto, a Montevago, partecipando alla fiaccolata in occasione del quarantanovesimo anniversario del terremoto nella Valle del Belice, l’arcivescovo di Agrigento: «Sono qui anch’io per dare la mia solidarietà, pensando a quanto avvenuto 49 anni fa – ha detto don Franco – io che vengo da Messina, terra dove i terremoti sono frequenti. Ho voluto essere qui anche per esprimere la mia indignazione per quanto accaduto per la Calcestruzzi. Mi sembra strano che undici famiglie debbano affrontare una morte bianca per delle cifre che nel grande pentolone dei soldi sono irrisorie.
Sono qui per dire a loro che non siete soli. E questa solidarietà la voglio dimostrare con un gesto che non ha niente di straordinario, ma mi sento in famiglia, uno di voi e con voi. Se tutto è soltanto per una cifra di 30 mila euro io darò al sindaco questa cifra. Io sono in difficoltà perché c’è la cattedrale da costruire e tante storie – ha continuato il pastore della Chiesa Agrigentina – però ritengo che quando in una famiglia c’è una situazione simile se si possono salvare 11 posti di lavoro l’indignazione si accompagna alla solidarietà. Questo mio gesto è accompagnato anche dal gesto di don Ciotti – ha aggiunto il Cardinale – che ha pensato di dare la cifra per colmare il buco che c’è e siamo rimasti che sia io che lui daremo la cifra per poter, se possibile, riprendere il cammino e togliere questo tam tam che occupa il cuore di queste famiglie e di questi lavoratori». A riportare la notizia è stato il GDS.
Sualla vicenda è intervenuta anche il sindaco di Montevagno, l’onorevole Margherita La Rocca Ruvolo che attraverso il suo profilo Facebook ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Questa fiaccolata era stata organizzata in memoria delle vittime del quarantanovesimo anniversario del terremoto del Belice che furono 400. Solo a Montevago furono 100 . La fiaccolata serve anche a perorare la causa dei lavoratori. Abbiamo avuto solidarietà di Libera, della Calcestruzzi Ericina, il sindacato ha tenuto la spalla ai lavoratori, dell’arcivescovo Montenegro, dei sindaci del comprensorio. Vogliamo protestare in maniera silenziosa, con la schiena dritta, perché non si può perdere il lavoro per qualche distrazione”. Così il sindaco di Montevago Margherita La Rocca Ruvolo nel corso dell’intervento dopo la deposizione di una corona di allora davanti al monumento dedicato alle vittime del terremoto che nel 1968 devastò il Belice”.