La seconda edizione dell’Etna Wine Forum è giunta alla sua conclusione, lasciandoci con un forte impatto dovuto non solo all’eccezionale programma di eventi, ma soprattutto all’energia autentica e l’entusiasmo che ha pervaso ogni angolo di questa straordinaria manifestazione. I sentimenti di passione, cooperazione, umiltà e spirito di squadra sono emersi in modo evidente, rendendo questo evento ancor più speciale.
Un vero protagonista di questa straordinaria esperienza è il giovane Sindaco di Biancavilla, Antonio Bonanno, che ha dimostrato di essere una figura politica d’altri tempi. La sua dedizione al lavoro e ai risultati concreti ha reso evidente il suo amore per la comunità e il territorio. Il Sindaco Bonanno incarna i valori di cooperazione e visione condivisa, puntando sul futuro dell’Etna e dei suoi abitanti. Il suo impegno è palpabile in ogni angolo del comune etneo, dove la passione per il vino e la viticoltura stanno spingendo giovani vignaioli a credere e investire nel futuro di questa regione. Il versante nord, al di fuori del territorio DOC, è una terra di grande interesse, con una varietà di storie e prospettive uniche.
Tra i giovani vignaioli che abbiamo avuto il privilegio di conoscere più da vicino, spiccano due figure straordinarie: Dino Di Stefano di Terrafusa e Gianluca Furnari di Tenuta del Vallone Rosso. Entrambi gestiscono appezzamenti di terra distanti solo pochi passi l’uno dall’altro, ma ognuno con caratteristiche uniche. Gialcua Furnari, 35 anni, ha abbracciato la passione di famiglia per il vino e sta cercando (oltre gli ottimi rossi che già produce) di portare la produzione di bollicine a nuovi livelli. Le sue etichette, seppur in numero limitato, stanno già conquistando il mercato internazionale, in particolare negli Stati Uniti, grazie a un lavoro di rete basato su internet e la posta elettronica. Il suo vigneto presenta delle suggestive piramidi di pietra lavica, forse un tempo depositi di sassi utilizzati per i caratteristici muretti a secco di questa regione. Dino Di Stefano, appena cinquantenne, al contrario, risiede a Londra e ha acquistato un vigneto a Biancavilla con sua moglie, originaria della Costa Azzurra francese. Innamoratisi della terra d’origine di Dino, hanno realizzato il loro sogno di produrre vino, con un particolare interesse per il vino “orange,” una tendenza emergente nel mondo vinicolo.
Non possiamo fare a meno di menzionare altre giovani cantine che hanno partecipato all’Etna Wine Forum: Le due Tenute, Terrafusa, Tenuta del Vallone Rosso, Grottafumata, Podere dell’Etna segreta, Terre di Montalto, Masseria Setteporte, Tenuta di Fessina, e Pietrardita. Ogni una di queste realtà contribuisce in modo significativo alla crescita dell’industria vinicola locale.
Infine, desideriamo evidenziare l’entusiasmo di un altro giovane di Biancavilla, Antonio Parlavecchio, gestore di “Fly 2.0,” un locale a pochi passi dalla basilica del paese. Il suo impegno nel promuovere prodotti a chilometro zero e la qualità nei cibi e nei cocktail dimostra l’impegno della comunità locale nel valorizzare le risorse del territorio. La seconda edizione dell’Etna Wine Forum è stata un vero successo, con oltre 2.000 partecipanti e 36 cantine aderenti. Questo evento promette di diventare un polo di attrazione per l’Etna e rappresenta una testimonianza tangibile che la strada intrapresa è quella giusta. La collaborazione e la visione condivisa sono la ricetta per crescere insieme e prosperare in questa terra straordinaria. Non vediamo l’ora di tornare per la terza edizione, pronti a celebrare nuovamente la passione e l’unicità dell’Etna e delle sue comunità.























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