Tamburinara sui balconi, santuario chiuso e devoti in strada con i telefonini: l’insolita domenica di San Calogero
Il Santuario è chiuso, il cardinale dentro celebra la messa ma solo per Facebook. I devoti ed i pellegrinaggi fin dalle prime ore dell’alba, come da tradizione.
I tamburinerana si sono organizzati per suonare la “Diana” dai balconi che affacciano sul santuario. La gente in strada a riprendere con gli smartphone. A simulare l’uscita del feretro ci hanno pensato i bambini, che hanno portato in spalla, su per la scalinata del santuario una piccola “vara” che riproduce l’originale. Le restrittezze anticovid non fermano la devozione. L’insolita prima domenica di San Calogero con processione negata. Non succedeva dal 1942, anno della seconda guerra mondiale.
Alcune centinaia di persone, raccolte e in assembramento, davanti al Santuario (chiuso) al San Calogero. Quella andata in scena, nella prima delle due domeniche di festa, è stata una mini-processione. Carabinieri e polizia colti di sorpresa dalla notevole partecipazione popolare.
La decisione di vietare la festa ha tenuto conto delle misure previste dal “Protocollo” volte al contrasto dell’emergenza Covid-19, per la ripresa delle celebrazioni liturgiche con il popolo in vigore dal 18 maggio 2020 e delle disposizioni dell’arcivescovo, il card. Francesco Montenegro; ma è stata dettata anche dalle ragioni presentate del Comune di Agrigento e dalla presa di posizione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Maria Rita Cocciufa
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