Il Codacons Sicilia e l’Associazione Antimafia “Cittadini senza paura contro tutte le mafie” plaudono all’operazione dei carabinieri del Comando Provinciale di Agrigento, coordinata dal Procuratore Aggiunto della Direzione Distrettuale Antimafia, che ha condotto cinque persone in carcere e quattro agli arresti domiciliari. Si tratta dell’inchiesta che sta smantellando l’attività mafiosa volta al controllo della vendita dell’uva, che ha consentito per anni ai boss di acquisire una percentuale sulle compravendite. E’ evidente, dice il Codacons, che il danno accertato dagli inquirenti è duplice; da una parte vengono, infatti, danneggiati i produttori, costretti a pagare il “pizzo” alla mafia, e dall’altra subiscono un danno i consumatori. Questi ultimi, d’altra parte, non possono che sopportare inconsapevolmente l’aumento del prezzo del prodotto. E così i prezzi arrivano a triplicare dal campo alla tavola a seguito delle infiltrazioni della malavita, che soffoca l’imprenditoria onesta e distrugge la concorrenza e il libero mercato. L’Associazione Antimafia “Cittadini senza paura contro tutte le mafie” dal canto suo si dice soddisfatta per le indagini, poiché la criminalità si è appropriata di vasti comparti dell’agroalimentare e dei guadagni che ne derivano, approfittando della crisi legata alla pandemia e di quella energetica. Cosa Nostra – dice l’Associazione Antimafia – non deve lucrare sulle transazioni per la vendita dell’uva e va effettuata una battaglia quotidiana per contrastare il fenomeno mafioso. “La guerra – continua l’Associazione Antimafia, è giornaliera e va fatta dalla magistratura, ma anche da tutti noi cittadini, in quanto lo strumento fondamentale per sgominare Cosa Nostra è l’antimafia sociale. Tuttavia, la ribellione della società civile va accompagnata da scelte politiche repressive del fenomeno malavitoso, dirette a premiare l’onesto lavoratore (imprenditore, professionista, ecc.)”.