“È stato un confronto utile, abbiamo affrontato diversi aspetti legati al tema dei flussi migratori e dell’accoglienza umanitaria a Lampedusa. In particolare ritengo importante che sia stata sollevata la necessità di chiedere al governo regionale di riproporre lo stato di calamità naturale in relazione alla gestione delle imbarcazioni dei migranti, ed ai danni che i relitti affondati nelle nostre acque provocano ai nostri pescherecci”. Lo dice Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa dopo l’incontro con il capo del Dipartimento delle Libertà civili e l’Immigrazione prefetto Michele Di Bari, che si è recato sull’isola insieme con una delegazione del Ministero dell’Interno.
“Da un lato c’è il tema delle imbarcazioni utilizzate dai migranti che restano ormeggiate al porto e che, se non rimosse e rottamate in tempo, affondano provocando danni ambientali, alle altre barche ormeggiate ed alle stesse infrastrutture portuali. C’è poi il tema di relitti affondati nelle nostre acque che provocano danni ingenti ai nostri pescherecci e rischi per gli stessi pescatori. Solo con la riproposizione dello stato di calamità da parte del governo regionale, che però dovrà essere riconosciuta dal governo nazionale e dalla Protezione civile nazionale, potremo avere gli strumenti per evitare danni ambientali e per risarcire i nostri pescatori”.
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