Hanno fatto scena muta all’interrogatorio di garanzia, davanti al Gip del Tribunale di Agrigento, i quattro indagati di Palma di Montechiaro accusati della violenta rapina di Racalmuto, ai danni di tre fratelli anziani avvenuta lo scorso 18 maggio in una zona di campagna di Racalmuto, con un bottino che ha fruttato 100mila euro, tra soldi contanti (50mila euro, oro, e monete di valore).
Nelle carcere di “Pagliarelli” a Palermo, e “Pasquale Di Lorenzo” di Agrigento, sono rinchiusi i fratelli Alfonso e Antonino Manganello, 49 anni e 47 anni, e i fratelli gemelli Enrico e Carmelo Marino, 38 anni, difesi dagli avvocati Fabiana Incorvaia, Santo Lucia, Maria Crocifissa Licata, Giuseppe Zucchetto, ed Eleonora Minio.
I quattro, indagati per rapina aggravata in concorso, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L’operazione è stata eseguita dai carabinieri della Compagnia di Canicattì, insieme ai colleghi della Stazione di Racalmuto. L’inchiesta della Procura di Agrigento, guidata dal procuratore capo Luigi Patronaggio, è coordinata dai sostituti procuratori Gloria Andreoli, Chiara Bisso e Sara Varazi.
Per i soli fratelli Marino è contestato anche un furto ai danni dei tre anziani, da venti mila euro, avvenuto due mesi prima della violenta rapina. Ma il Gip ha rigettato la richiesta di applicazione di misura cautelare.
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