di Eugenio Cairone
Stadio “Degli Ulivi” come l’Orto di Getsemani.
Ulivi che sanno di Passione. D’altronde è tempo di Quaresima anche per l’Akragas dove la beffa è ormai di casa e perdere al 90° è diventata una costante.
I primi sintomi che qualcosa non andava si sono avuti ad 8 minuti dall’inizio della gara quando il portiere Addario è stato grande nel parare la prima palla gol dell’Andria.
Poi anche l’Akragas, per la verità, ha avuto la sua palla gol con Longo che sfiora la traversa tanto da prendersi i complimenti di Vincenzo Murgolo di Sportube.
Finisce il primo tempo con l’illusione dei biancoazzurri di portare a casa almeno un punto. Al 58° è brivido con Addario che nulla avrebbe potuto fare su Nicola Mancino che tira per fortuna sulla traversa.
Passano i minuti e dall’una e dall’altra parte si procede ai cambi.
Di Napoli sceglie Russo al posto di Sepe e Salvemini al posto di Cocuzza.
A 7 minuti dalla fine, quando la beffa è nell’aria, Luca Palmiero sostituisce Klaric. Ed è brivido anche all’82° quando la sorte salva l’Akragas ma è davvero l’inizio dell’agonia perché da lì a poco per la squadra di Raffaele Di Napoli il sogno si spegnerà ancora una volta sul più bello.
Alla vigilia, avevamo auspicato una direzione arbitrale senza sviste o errori.
Ma da soli, siamo stati capaci a farci male regalando punti agli avversari agevolando l’attaccante della squadra avversaria Antonio Croce a spegnere l’entusiasmo.
Cosi si torna a casa, anzi no si va verso Taranto con un’altra sconfitta nel sacco che speriamo non pesi.
L’Akragas, ed è quello che fa rabbia, non è riuscita a sfruttare i risultati del pomeriggio. Si è difesa per 80 minuti ma non è riuscita ad attaccare in maniera ordinata ed efficace.
Al minuto 86 Salvemini, l’ex di turno, piuttosto che provare il tiro in prossimità dell’area avversaria si è addormentato sciupando una bella azione.
Al termine della partita Raffaele Di Napoli ha detto di essere stati ancora una volta “poco cinici nelle ripartenze e nelle valutazioni dell’ultimo passaggio”.
Certo se non si riesce a comprendere che la palla, giunti al 90°, bisogna giocarla o buttarla fuori o comunque tenerla lontana dalla propria area, si finirà per commettere altri errori e ad incassare altre figuracce.
”Vogliamo rimanere in Lega Pro e faremo di tutto per salvarci” ha detto ancora l’allenatore dell’Akragas.
A condizione, aggiungiamo noi, che si evitino errori anche elementari. Come? Spetta al mister spiegarlo ai ragazzi.
Eugenio Cairone