Siamo abituati ad emozionarci con le regie firmate da Gaetano Aronica. Ma questa volta con L’Onorevole di Leonardo Sciascia l’attore, regista e sceneggiatore agrigentino ha davvero superato se stesso. La sua versione dell’opera teatrale del grande scrittore racalmutese (spettacolo prodotto dalla Fondazione Teatro Pirandello) stupisce ed emoziona il numeroso e caloroso pubblico del Teatro Luigi Pirandello di Agrigento che, in un teatro che ha registrato il sold out, ha omaggiato la Compagnia del Teatro Luigi Pirandello con applausi a scena aperta:
“E’ bellissimo vedere questo Teatro pieno – ha commentato Gaetano Aronica alla fine dello spettacolo – non pensavo di emozionarmi così tanto. Devo ringraziare tutti voi presenti, il direttore artistico Francesco Bellomo, che ha voluto fortemente questo spettacolo sfidandomi ad un’impresa non proprio facile, ed io, con la Compagnia del Pirandello, ce l’abbiamo messa tutta. Ringrazio il Sindaco presente, il direttore generale Salvo Prestia, che ci è stato molto vicino, e tutti coloro che ci hanno sostenuto in questa avventura molto particolare all’interno di una Sicilia che, come dice lo stesso Sciascia, è una metafora dell’Italia e del mondo”.
Con il mattatore Aronica nel ruolo del professor Frangipane (recentemente lo abbiamo anche visto in televisione nella fiction Tina Anselmi – Una vita per la democrazia) sul palcoscenico della massima istituzione teatrale agrigentina spiccano una sempre più brava Marcella Lattuca, nel ruolo della signora Assunta, Roberto Maria Iannone in quello di Mons. Barbarino, Pippo Crapanzano in quello di don Giovannino Scimemi. Ed ancora Franco Bruno, Silvia Frenda, Emanuele Carlino, Fabrizio Milano , Viola Provenzano e Nicola Puleo, tutti bravi e convincenti. Originali le scene ed i costumi di Flavia Cocca, assistita da Francesco Di Stefano e le luci di Prostudio Vassallo. Importante la collaborazione alla regia di Arianna Vassallo. Una nota a parte merita il maestro Salvatore Galante, a lui sono affidate le musiche dal vivo. La sua presenza sul palco davanti al pianoforte è elegante e garbata. La sua mimica straordinaria. Lo spettatore più attento non trova una trasposizione fedele del testo, sebbene lo stile di Sciascia, il suo spirito, siano intatti:
“La sua stessa natura di testo aperto, non concluso, ispira una lettura originale, non irriverente, ma temeraria”, dice Gaetano Aronica.
Lo spettacolo, dunque, pone tante domande e mira a far discutere, non solo di politica ma della funzione dell’arte, delle modalità espressive non convenzionali, delle possibilità del teatro di analizzare l’animo umano attraverso lo studio delle psicologie, l’indagine introspettiva, la complessa rete di relazioni fra gli uomini, divisi tra libertà di pensiero e ragion di Stato. Altro tema è la cattiveria, sottolineando, in modo quasi andreotttiano, quanto sia pericolosa, anzi “pericolosissima” quella dei “buoni”, come il professor Frangipane che inizialmente integerrimo, quasi timido ed introverso, si trasforma in spietato e cinico uomo politico. Insomma “Il potere logora chi non ce l’ha” Lo spettacolo, che raccomando di andare a vedere ( oggi alle 17:30 la replica), chiude la fortunata stagione di prosa del Teatro Luigi Pirandello di Agrigento, ideata dal direttore artistico Francesco Bellomo.