
Il Gup del Tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, ha inflitto 6 anni di reclusione a Francesco Gueli, 46 anni, e assolto il fratello Alessandro Gueli, 37 anni. Al primo si contestava il tentato omicidio, al fratello di avere occultato l’arma. Sono due degli otto palmesi protagonisti della notte da far west del 12 giugno del 2018, e dei successivi giorni, in cui sarebbero state ostacolate le indagini dei poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento. I due fratelli, difesi dall’avvocato Francesco Scopelliti, sono stati giudicati con il rito abbreviato.
Gli altri sei imputati, invece, sono stati da tempo rinviati a giudizio. Si tratta di Giuseppe Incardona, 66 anni; Gianmarco Onolfo, 31 anni; Leandro Onolfo, 29 anni; Calogero Onolfo, 61 anni; Elisa Immacolata Conti, 26 anni e Gioacchino Ingiaimo, 51 anni. Tranne Incardona che risponde di tentato omicidio, gli altri cinque sono accusati di favoreggiamento.
Tutto sarebbe partito da un litigio in un bar nel centro di Palma, tra Francesco Gueli e Giuseppe Incardona. Quest’ultimo poco più tardi a bordo della sua auto avrebbe inseguito Gueli, sparandogli una decina di colpi di pistola. Gueli, non ha denunciato l’accaduto, e d’accordo con i suoi familiari avrebbe organizzato la vendetta. Il cugino, Leandro Onolfo, però, nel tentativo di disarmarlo rimase ferito da uno sparo partito accidentalmente dalla pistola.