“Quest’anno la 98^ giornata per l’ Università Cattolica del Sacro Cuore è strettamente legata ad un altro momento significativo per la Chiesa Italiana e per la storia dell’Ateneo: la beatificazione di Armida Barelli, cofondatrice dell’Ateneo insieme a padre Agostino Gemelli, che avrà luogo il 30 Aprile 2022 nel Duomo di Milano.” Così inizia il Messaggio della delegata diocesano di Agrigento dell’università Sacro Cuore, Serafina Rizzo, per la Giornata per l’Università Cattolica del Sacro Cuore che si celebrerà il prossimo primo maggio sul tema “Con cuore di Donna al servizio della cultura e della società”. Armida Barelli è stata una delle figure femminili che ha lasciato una profonda , incancellabile traccia nella Storia del 900: nella Chiesa, nella nascita dell’Ateneo del Sacro Cuore. Armida animata da grandi ideali, appassionata, determinata, concreta, lungimirante, instancabile, consapevole, unica donna del gruppo dei padri fondatori, ha svolto un ruolo fondamentale nella nascita dell’Università Cattolica: un grande progetto per quei tempi. “È innegabile il valore della sua opera – spiega Rizzo- per l’affermazione della donna nella società e nella Chiesa; ha promosso il protagonismo femminile che poteva essere raggiunto da ogni donna attraverso una formazione culturale mirata alla crescita personalizzata. Ha incoraggiato le donne ad uscire di casa ad impegnarsi nella vita pubblica con la consapevolezza innovatrice di libertà in nome di ideali e valori fondamentali dell’essere umano, l’idea di una cultura inclusiva rivolta a tutte le donne: casalinghe, studentesse, impiegate, operaie, capaci di valorizzarsi e offrire loro la possibilità di acquisire competenze ed assumersi responsabilità al di là del luogo e del ceto sociale di provenienza. Ha dato forma al genio femminile facendo leva sulle potenzialità delle giovani donne rendendole consapevoli del loro insostituibile apporto alla costituzione della comunità, messaggio questo ancora di grande attualità.
Fu promotrice di un cattolicesimo inclusivo accogliente e universale nel periodo poco felice dopo la devastazione della guerra, spronando le donne, per la prima volta chiamate al voto, a ” capire quali sono i principi sociali della Chiesa per esercitare il dovere di cittadini ” perché , come lei diceva ” siamo una forza in Italia noi donne”. Ha saputo realizzare – continua la nota- a sostegno dell’ Ateneo con l’ “Associazione Amici” una rete capillare di persone che si sono spese per l’Università Cattolica.”
Il ruolo fondamentale dell’ Ateneo, che ha celebrato i suoi cent’anni di vita, è l’essere una istituzione educativa e culturale che, cogliendo fino in fondo la singolarità del cristianesimo nella ricerca della verità con forze rivolte al bello della vita, ha sempre scommesso sul futuro vincendo la naturale spinta, che nasce da tante paure, per vivere nella complessità del mondo contemporaneo coniugando visioni coraggiose, slancio educativo e impegno culturale, in un appassionato servizio alla Chiesa e alla Società.
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