“Il Dandelion tornerà a piazza Don Minzoni”. Abbiamo aspettato che la vicenda si diradasse, per chiedere al sindaco Francesco Miccichè notizie sull’incredibile episodio accaduto, ma non solo. Intanto vorrei ricordare a me stesso e a chi mi legge, che il Dandelion è una scultura bronzea, donata alla città di Agrigento dall’artista russo Gregory Potosky nel lontano 2016.
Si tratta di un artista conosciuto in Russia ma anche nel resto del mondo, che a Mosca ha creato una particolarissima Art Gallery, con le sue opere bronzee raffiguranti i principali personaggi della storia nonché presidente dell’ “Accademia Internazionale della bontà”, che ha deciso di donare una scultura alla città dei templi.
Un’opera simbolo, “Oduvancik”, ossia il Dandelion (dente di leone), offerta alla città di Agrigento che così viene inserita, prima in Italia, nelle rete delle città del mondo che aderiscono al “progetto”.
Un progetto nato una quindicina di anni fa a Mosca e che ha visto aggregare diverse città in quaranta Paesi del Mondo. Fra queste, appunto, Agrigento.
Agrigento, non il sindaco Firetto, quello precedente o quello successivo. Ma tutta la città rappresentata, in quel momento, dal sindaco pro tempore. E il successivo dovrebbe mantenere fede all’accordo preso dalla città che ora lui rappresenta. Ma c’è anche l’aspetto artistico-culturale, ovvero avere in città un monumento che sappiamo essere anche in diverse importanti città del Mondo. Infine, ma non per questo meno importante, c’è il rispetto della legalità e della forma. Non si sposta un monumento dove e quando si vuole, anche se sei il sindaco. E la conferma di ciò sta nel fatto che la Soprintendenza ha fatto fare un passo indietro al Comune. Una brutta figura davanti ai cittadini, ma anche verso le istituzioni e l’arte. Già arte e cultura che in questo primo anno di mandato amministrativo non sembrano esser stati al centro dell’attenzione del Municipio.