AGRIGENTO. Anche la Cgil, tramite il segretario provinciale, Massimo Raso si è occupata del caso Cutrò. In particolare, il sindacato ha scritto una lettera, inviata alla banca Sant’Angelo ed indirizzata anche al cardinale Montenegro per chiedere all’istituto di credito di non agire con il pignoramento.
“Tutti in questa terra conosciamo la vicenda di Ignazio Cutrò – ha scritto Raso – credo sia chiaro e certificato da documenti ufficiali redatti di varie Istituzioni, che la chiusura dell’impresa edile di Cutrò è stata dovuta alla vicenda che hanno segnato tale azienda dopo le denunce per le estorsioni subite e coraggiosamente denunciate. Perché la Banca Popolare S.Angelo ha cambiato idea? Perché accanirsi contro una persona che è diventato un simbolo di coraggio e dignità di questa terra? Perché non aspettare che il Ministero chiarisca la sua vicenda e gli riconosca quanto dovuto?
Leggere i suoi propositi suicidi, il suo scoramento e la sua disperazione sono un colpo al cuore! Non è possibile che le istituzioni, gli attori sociali, politici ed economici di questa provincia lo possano abbandonare in questo modo! Sarebbe un pessimo segnale ed un regalo inaspettato a quei poteri criminali che tengono sotto ricatto ancora tanta parte dell’economia che, invece, come Ignazio Cutrò, dovrebbe trovare il coraggio di ribellarsi e denunciare.