Marco Savatteri incanta, ancora una volta, il pubblico generoso della sua città
Questo articolo è curato dagli studenti del Liceo Classico Empedocle nell’ambito del progetto giornalismo
Lo scorso 30 aprile, in occasione del “suo compleanno” il Teatro Pirandello, gioiello culturale incastonato nel cuore della città, ha ospitato uno spettacolo straordinario ed unico nel suo genere.
Nel foyer “Pippo Montalbano” una mostra atta a raccontare un passato ricco di storia: dalla prima costruzione al rinnovamento, con articoli di giornale esposti nelle varie sale. Nei corridoi numerosi attori, tanti quanti sono gli anni del teatro, ad interpretare i personaggi delle opere di Pirandello.
Dopo un breve intrattenimento musicale nel foyer, il discorso di Alessandro Patti, Presidente della “Fondazione Teatro Pirandello” e a seguire l’inizio effettivo dello spettacolo, con il personaggio di Luigi Pirandello e della regina Margherita che discutevano sul nome del teatro.
Al centro del palco un pianoforte e attori ad animare la scena, poi un intermezzo musicale eseguito dal Presidente in persona. Durante l’esibizione i membri del coro “Magnificat” hanno incantato la platea dai palchetti apparentemente vuoti.
Il Teatro Pirandello, dunque, con la sua storia e la sua lunga tradizione ha dimostrato, ancora una volta, di essere un punto di riferimento importante per la cultura locale e non.
LE VOCI DI MARCO SAVATTERI E ALESSANDRO PATTI
Durante la serata, è stato possibile intervistare Marco Savatteri e Alessandro Patti.
“Luigi Pirandello è una fonte continua di ispirazione e un grande baluardo della nostra cultura millenaria. […] L’idea della serata al “Pirandello” nasce dal desiderio di far raccontare a Carcino, Metello, Dinoloco e Mida, personaggi affrescati sul soffitto della platea, la storia del teatro Pirandello in questo anniversario con un riferimento storiografico al nome originale del teatro (“Regina Margherita”) con l’aiuto della dottoressa Rossana Floria e dell’archivio di stato; il tutto è scaturito nell’idea di questa visita temporalizzata.”
Tutto parte dall’ ideazione dello spettacolo, la scrittura, le infinite prove con gli attori… una volta in scena qual è il momento che ti ha emozionato di più?
“Non c’è un momento particolare in cui avviene quello stupore, però in ogni spettacolo c’è un momento in cui io mi fermo per un attimo a pensare e dico quanto è bello, quanto è emozionante, quanto credo in quello che ho davanti agli occhi.
È capitato più volte per questa occasione del 30 aprile, per la celebrazione dei 144 anni del Teatro Pirandello, di vedere, per esempio, Luigi Pirandello e Margherita affacciati dai palchetti o di vedere dietro le quinte tutti gli artisti che si muovevano con il pubblico stupito. Ci sono dei momenti in cui io mi fermo a guardare le nostre stesse creazioni e le guardo come se fossi soltanto uno spettatore. Le guardo ammirato e in quel momento mi sento felice e appagato e vorrei che quel momento non passasse mai. E’ allora che penso di fissare queste immagini che vanno ad aggiungersi alle tante altre immagini frammentate, confusionarie e scomposte, alcune anche sbiadite, di spettacoli che mi hanno dato tanta emozione e gioia.
Diciamo che a me piace vivere il teatro e pensarlo come parte della mia realtà e non soltanto un mondo parallelo. Io vivo di teatro e questi momenti che custodisco nella memoria mi rendono spesso felice.
Credo, pertanto, che si debba avere la forza, la volontà, il coraggio, la perseveranza di insistere in una città come Agrigento. Agrigento è la metafora di tutti quei posti che hanno un grande potenziale, ma che spesso sono stati dimenticati, screditati o, come dire, offuscati da altre bruttezze che non riguardano la cultura e che non riguardano l’arte.
Agrigento è una città che ha per tante problematiche ma dal punto di vista della cultura e dello spettacolo e dell’arte ha grandissime risorse e dunque io voglio continuare a impegnarmi aprendo un dialogo con altre città e con l’estero perché Agrigento può essere un porto sempre aperto del mare della cultura.”
ALESSANDRO PATTI
Cosa ha spinto la Fondazione del Teatro Pirandello a scegliere Marco Savatteri come Responsabile e Coordinatore delle produzioni culturali innovative?
“È stata la nostra voglia e intenzione di ampliare quanto più possibile la nostra offerta culturale accanto alle attività tradizioni e canoniche che portiamo avanti come la stagione teatrale eventi musicali eccetera e infatti a Marco Savatteri abbiamo chiesto di occuparsi di attività culturali innovative quindi nel solco di quello che è ormai il suo prodotto e quindi fare tutto questo per il teatro Pirandello.”
Nel finale abbiamo avuto la possibilità di vederla accompagnare con il pianoforte il coro Magnificat, che emozioni ha provato?
“Ho provato sentimenti contrastanti perché ovviamente ricoprendo il ruolo di Presidente della Fondazione ero comunque emozionato e coinvolto per l’evento che stava andando in scena.
Savatteri ha voluto farmi prendere parte anche come artista ed è stata un’emozione forte anche perché il momento in cui è intervenuto il coro accompagnato da me al piano è stato un momento di fortissimo impatto emotivo che ha colpito molto il pubblico e di questo mi compiaccio “
Ci sono altri progetti in programma insieme a Marco che si possono anticipare?
“Per quanto riguarda l’evento noi abbiamo intenzione di istituzionalizzare questa visita teatralizzata e di offrirla ai visitatori e ai turisti nel periodo estivo ovviamente in modo rivisitato e corretto perché riteniamo sia un’esperienza da ripetere assolutamente anche alla luce dell’enorme consenso che abbiamo ricevuto in città. Inoltre nel periodo estivo contiamo di avviare il “Giardino Culturale del Teatro Pirandello”.Nel Foyer Pippo Montalbano e, soprattutto, nell’atrio avremo la possibilità di consumare un caffè all’insegna dell’arte, della musica e della bellezza.
In seguito contiamo di avviare altri progetti in collaborazione con Marco Savatteri, come quelli “dell’officina del teatro”, cioè degli stage di formazione per i giovani agrigentini e non.”
Beatrice Palumbo IV B