Riceviamo e pubblichiamo una nota di un tifoso dell’Akragas.
Ecco il comunicato nel dettaglio a firma di Alessio Sajeva :
“Ragazzi e tifosi e dell’Akragas, il 30 si avvicina e ancora non sappiamo quali saranno le vere sorti dell’Akragas, se giocheremo in serie C o in serie D se le cose dovessero andare bene. Giavarini ed Alessi, hanno sempre parlato chiaro: senza nessuna partecipazione da parte di tutti, soprattutto degli agrigentini, andare avanti non è facile. Giavarini, vi posso assicurare che ha messo cuore, passione e soldi in questa società….soprattutto soldi, presi di tasca sua e tolti a se stesso e alla sua famiglia. Di questo è giusto esserne consapevoli, è giusto che lo sappiano tutti. Andare sempre di pancia e col dito puntato per forza verso qualcuno non ha senso. Il presidente Alessi, ha il merito non solo di averci riportato nel calcio che conta, ma ha pure riportato allo stadio gente e tifosi della vecchia tifoseria, i delusi del 94, che io ricordo benissimo. Tirri, che tanto abbiamo criticato per alcune scelte ( lo ammetto, l’ho fatti anche io) ha dimostrato di capirne di calcio, portando qui giovani talenti a costo zero e vendendo i pezzi da 90 perchè era necessario risanare l’economia della squadra, e di questo, almeno io gliene sono grato, e dovremmo esserlo tutti grati. Giavarini, quando ha deciso di investire nell’Akragas gli era stato assicurato che la città, i tifosi e l’imprenditoria agrigentina fossero molto partecipi e vicini alla squadra, purtroppo non è così, e lo si è visto dalle presenze allo stadio, fonte primaria di soldi necessaria per la sopravvivenza della nostra squadra. Marcello Giavarini, ha investito più di 1.800.000 euro di tasca sua, ed ora capisco perchè i soldi dei famosi pali della luce siano stati usati per pagare stipendi e debiti per poter completare questi due campionati di Lega Pro, almeno è questo quello che penso. Non dimentichiamoci che senza Giavarini non avremmo nemmeno giocato la Lega Pro, invece sono arrivate due salvezze, una con 5 punti di penalizzazione con due giornate di anticipo, l’ultima con giovani alla prima esperienza nel calcio professionistico. Quindi qualsiasi cosa diciate verso la società non dimenticate quanto vi ho scritto sino ad adesso. Noi siamo tifosi e giustamente spesso agiamo di pancia, ma non sappiamo effettivamente come si possa gestire una squadra di livello prfessionistico, il suo bussiness, la rosa, gli sponsor e tutto ciò che ne concerne. Giavarini, ha detto chiaramente che servono altri imprenditori: cordate interessate ci sono, ma pensate a Inter e Milan: per realizzare un closing ci vuole tempo, anche più di un anno, e non una settimana, persino un ricco come Bill Gates prenderebbe tempo prima di investire in una qualsiasi cosa. I nostri due presidenti vorrebbero maggiore partecipazione, soprattutto da parte nostra e dell’imprenditoria di Agrigento e Provincia: perchè non cominciamo noi a dare un nostro contributo: Raduniamoci, apriamo un fondo e mettiamo in base alla nostre possibilità dei soldi, così da raggiungere una cifra simbolica, così da far capire ai nostri presidenti che noi ci teniamo alla squadra. Che sia serie C o Lega Pro o serie D non ha importanza. Cominciamo noi a salvare l’Akragas, ognuno dia il suo contributo in base a come può, alle proprie disponibilità. Ogni 3/4 mesi ci aggiorniamo raccogliendo altre cifre, coinvolgiamo tutti, dobbiamo essere sempre di più, così da attirare anche l’imprenditoria agrigentina ma anche di fuori. Io sono sicuro che se iniziamo noi a fare qualcosa di concreto l’Akragas verrà fuori da questa brutta situazione, in questo modo prenderemo tempo e magari sono sicuro che Giavarini farà un passo indietro e iscriverà la squadra e nel frattempo si faranno avanti tante cordate così da diventare una società più forte economicamente. In Germania di esempi di questo tipo ve ne sono tanti, perchè non possiamo farlo anche noi? Diventiamo piccoli soci della nostra squadra. Servono fatti di questo tipo, voi ci state?”