Le carte dell’inchiesta “Kerkent” rivelano altri clamorosi particolari.
A cominciare dal progetto di uccisione covato lungamente da Antonio Massimino in danno di Vincenzo Cacciatore, 35 anni, villasetano come quasi tutti gli indagati.
Cacciatore, figura nota per magistrati ed investigatori, arrestato per la vicenda “Parcometro” (tangenti pagate dai parcheggiatori abusivi alla mafia), si era ritagliato un suo spazio criminale – sostengono gli investigatori – al punto che avrebbe urtato la suscettibilità di Antonio Massimino che ne avrebbe voluto la morte.
La vicenda viene raccontata da una “fonte confidenziale degna di credito”.
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