Il 7 settembre Enrico Brignano. Cresce l’attesa per la conferma a luglio della partenza da Agrigento del tour mondiale di uno tra i principali esponenti del blues italiano”
A soli ventidue anni è già il Presidente della Fondazione Teatro Valle dei Templi di Agrigento. Federico Bellavia coltiva il sogno di realizzare ad Agrigento un teatro permanente all’aperto per i grandi eventi.
Agrigentino doc, studia Ingegneria gestionale a Pisa dove vive con i genitori Enzo ed Emerenziana ed i fratelli Luca, Giorgio ed Andrea.
Il suo sogno è quello di tornare presto ad Agrigento: “Mio padre- racconta – mi ha sempre detto che la presenza è potenza”, e portare avanti il sogno della Fondazione: “Realizzare un teatro permanente, utilizzabile ed apprezzabile da tutti. Un dono per la mia Città – sottolinea – in vista di Agrigento Capitale Italiana della cultura 2025”.
Una dichiarazione che conferma che oggi, sempre più spesso, sono i giovani a tentare la via imprenditoriale con progetti ambiziosi.
Il coinvolgimento delle nuove generazioni nelle scelte che attengono allo sviluppo territoriale, risulta oggi più che mai di fondamentale importanza se vogliamo arrivare pronti all’appuntamento del 2025.
E il ventiduenne ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per poter dare il suo contributo alla crescita della Sicilia.
Il 2022 è stato per lui il banco di prova: 10 concerti e tanti sold out al teatro di Piano San Gregorio, per il “Mito – Agrigento live festival”
E’ stata anche sua l’intuizione di allargare l’offerta ad un pubblico più giovane e coniugare, così, la lirica, all’opera, alla leggera e al rap. Tra gli altri, Tommaso Paradiso, Irama, Capo Plaza e Coez.
Federico ha ereditato la passione per l’organizzazione dei grandi eventi dal padre Enzo, direttore generale della Fondazione, che dal debutto di Zucchero nel 1999, allo show evento di Jovanotti nel 2011, è riuscito a portare ad Agrigento Claudio Baglioni, Massimo Ranieri, Tiziano Ferro, Gigi Proietti, Fiorello, Renzo Arbore, Franco Battiato, Gianna Nannini.
Indimenticabili, poi, gli imponenti musical: “Notre Dame de Paris” e i “Promessi Sposi – Opera moderna” di Michele Guardì.
Federico riparte il Festival il Mito. Puoi darci qualche anticipazione?
“Partiamo con il doppio appuntamento dei Modà il 3 e 6 giugno. Poi Morandi, Ranieri, Renga e Nek, Gigi D’Alessio, Venditti e De Gregori. Abbiamo chiuso da poco Enrico Brignano il 7 settembre. Tutti nomi che da soli si ergono a colossi della musica italiana”
“Siamo in attesa di una conferma per la partenza da Agrigento del tour mondiale di uno tra i principali esponenti del blues italiano”
Mentre per i più giovani?
“Ti lascio in sospeso, ma il cartellone non è ancora completo. Ci saranno delle novità interessanti”.
Parliamo della struttura di Piano San Gregorio, ci saranno novità?
“La Fondazione punta al miglioramento continuo cercando di trovare sempre nuove soluzioni cercando di coniugare la la sicurezza e il benessere di artisti e spettatori, con il rispetto del paesaggio. Lo scorso anno è andato tutto abbastanza bene. Desideriamo, per questo motivo, rafforzare quanto di buono è già stato realizzato. Noi lavoriamo in questa direzione, poi, ovviamente, auspichiamo il sostegno delle Istituzioni”.
Un palcoscenico con una scenografia che racchiude 2600 anni di storia….
“Vorrei ricordare l’emozione che provò Elisa scendendo dal palco ancora carica di adrenalina e di gioia. Oltre al calore del pubblico, l’artista è rimasta folgorata dalla scenografia e non faceva altro che complimentarsi con noi”.
Si parlava anche di un Teatro a Case Pantalena. A che punto è il progetto?
“Una serie di problemi di natura burocratica, non dipendenti dalla nostra volontà, ne stanno rallentando l’iter”.
Cosa significa per un giovane come te organizzare grandi eventi?
“Si tratta di una passione che viene da dentro. Per ottenere dei risultati è fondamentale seguire un percorso di pianificazione e progettazione che richiede tempo, testa ed attenzione. Durante il cammino ci sono tanti ostacoli. Lo scorso hanno ho vissuto giornate particolarmente pesanti, lavorare sotto al sole cocente è faticoso. I sacrifici, però , venivano sempre ripagati quando la sera si spegnevano le luci ed iniziava la musica. Vedere il pubblico festoso e percepire la gioia e l’allegria che accompagnavano la serata mi dava la forza per ripartire”.
Si torna a parlare di un concerto di Andrea Bocelli, Agrigento può ancora sperare?
“E’ un progetto del direttore generale della Fondazione. Posso solo anticipare che c’è ancora la volontà”.
Come vivi l’emozione che precede uno spettacolo?
“Evento dopo evento imparo a gestire meglio le mie emozioni. Inizialmente mi facevo prendere dall’ansia e dal nervosismo. Con il tempo e l’esperienza governo meglio le situazioni. Abbiamo anche un team eccezionale, un mix perfetto tra nuove e vecchie generazioni, che riesce a dare il meglio in ogni situazione”.
Mentre il dopo?
“Il dopo non lo vivi subito. L’attenzione rimane sempre alta, vigile e pronta ad ogni evenienza. Il dopo è sempre un prima del prossimo evento. Noi offriamo un servizio che crea emozioni e sentimenti. Qualcosa che non puoi toccare con mano. Sotto palco il mio sguardo è sempre rivolto alla platea cercando l’emozione che ti trasmette il pubblico felice che salta, balla e ride”.
Agrigento Capitale italiana della cultura. Come commenti questo risultato?
“Ritengo che la base posta in questi anni con i grandi eventi abbia, in qualche modo, dato sostegno e contribuito al successo. Lo scorso anno abbiamo visto un grande flusso di pubblico, cinquantamila spettatori. Abbiamo cercato di accendere i riflettori su un territorio che splende già di suo. Oggi la Città è pronta a vestire il ruolo che si è guadagnata ed ha tutte le carte in regola per dimostrare che il titolo di Capitale della cultura è più che meritato. Noi ovviamente siamo molto felici di contribuire a questo successo con i grandi eventi, soprattutto con i concerti. La musica viene utilizzata in tutto il mondo come strumento di crescita e di unione. Basti ascoltare le ultime canzoni di Sanremo, sono tutti testi che portano messaggi forti. Storie di uomini e donne che lottano per ideali forti. La mia Città ha grandi potenzialità, ma necessita di un grosso aiuto da parte di tutti: associazioni, Istituzioni e società civile”.
Progetti futuri?
“Finire l’università. Portare avanti due cose insieme non è semplice, ma lo faccio con voglia e con passione”.
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