LICATA. “Ai vigili urbani di Licata – ma anche a tutti quelli della Sicilia – non viene riconosciuta l’indennità di ordine pubblico. Sono solidale con gli appartenenti al corpo della polizia locale”. Sono le parole del deputato regionale Carmelo Pullara che ha appreso malcontento – “a mio a viso legittimo – scrive – da parte dei vigili urbani di Licata sui limiti imposti al personale in relazione ai controlli e al pattugliamento del territorio e su un sistema che andrebbe rivisto e migliorato. Da un lato la gente chiede più controlli sia all’interno che all’esterno del centro abitato ma ai vigili urbani non viene garantita l’indennità di ordine pubblico. Condivido la rabbia e il malcontento dei vigili che giustamente sono penalizzati da questa situazione. Non solo sono sempre presenti operativi sul campo elevando dozzine e dozzine di multe senza poter usufruire di ferie, malattie, smart working, ma nell’immaginario collettivo vengono dipinti come quelli (i soli) che dovrebbero fare i controlli e non li fanno. Il Ministero dell’Interno -aggiunge Pullara-dispone il ricorso ad un’aliquota degli equipaggi operanti su strada seguendo anche criteri di rotazione, con attribuzione dell’indennità di ordine pubblico. Io insieme ad altri miei colleghi- conclude Pullara- abbiamo approvato in finanziaria un articolo che prevede il 5% del Fondo Perequativo, pari a 15 mln, destinati ai comuni come ristoro(bonus premiante) da versare al personale della Polizia Municipale, Protezione Civile e Servizi Sociali che sono stati impegnati per fronteggiare l’emergenza Covid-19 in base alle ore lavorate in aggiunta al contratto di lavoro”. Al deputato regionale risponde il comandante Giovanna Incorvaia. “La Polizia Municipale ringrazia l’onorevole Pullara per il suo sostegno a quella che in realtà è un’antica battaglia per il riconoscimento della pari dignità rispetto agli altri organi di Polizia. Chi reclama il riconoscimento dell’indennità di ordine pubblico – spiega – intende attirare l’attenzione sull’atavico problema della categoria che da sempre vive una “realtà di mezzo” tra l’essere poliziotto e l’essere impiegato comunale, laddove se si guarda con obiettività è difficile negare che il “vigile urbano” non viva tutti i disagi ed i rischi di un poliziotto, mentre normativamente (mi riferisco per esempio al sistema previdenziale e pensionistico) egli è equiparato a qualsiasi altro impiegato comunale il cui “mestiere” non è neppure considerato usurante. Pensiamo sia maturo il tempo di mettere fine a questa anacronistica sperequazione di trattamento e chi può farlo è proprio la politica. Auspichiamo pertanto che l’onorevole Pullara voglia intestarsi questa giusta causa e possa far risuonare la propria voce a livello regionale e nazionale”.
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