Il Cartello Sociale della Provincia di Agrigento interviene, ancora una volta, su quelle che definisce “le criticità della gestione di AICA. Il prossimo 27 aprile in prefettura un incontro per fare il punto. “Una importante opportunità- secondo il cartello sociale- per capire quale sarà il prossimo futuro dell’ azienda pubblica per la gestione del servizio idrico integrato in provincia di Agrigento. Con grande sensibilità, come sempre, il prefetto Maria Rita Cocciufa ha ritenuto mettere attorno ad un tavolo non solo i vertici dell’ azienda e i sindaci ma anche le diverse associazioni che a vario titolo si sono occupate della qualità del servizio e delle dinamiche che presidiano la governance aziendale.
Premesso che non abbiamo nulla da commentare sulle nomine del CDA di Aica, ma come avevamo anticipato e com’era facilmente prevedibile, grazie ad un avviso pubblico a maglie molto larghe, sono prevalse logiche esclusive di pura lottizzazione politica.
Una decisione, sicuramente legittima, ma che desta non poche perplessità di fronte alle sfide che si trova ad affrontare un’azienda a gestione pubblica. Con questo non si vuole negare alla politica il diritto di fare le scelte che le competono, quanto piuttosto si vuole richiamare l’attenzione sull’esigenza di dotare Aica di quelle professionalità che possano consentirle di navigare in acque tranquille.
A parte una valutazione negativa, che si riferisce esclusivamente al metodo, ribadiamo- continua la nota- che non esiste da parte nostra alcun pregiudizio nei confronti delle persone nominate e che piuttosto da loro ci aspettiamo che sappiano dimostrare che la bussola che li guiderà sarà quella dell’interesse pubblico al fine di garantire servizi efficienti, con tariffe eque, e prospettive di stabilità ai lavoratori dell’azienda.
Ci auguriamo pertanto che con lo stesso spirito costruttivo anche tutti i partecipanti al tavolo possano impegnarsi per trovare le soluzioni idonee a creare un clima di serenità attorno ad Aica, che rimane una scommessa da vincere per il bene della comunità.”
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