Risponde su Facebook, con un commento postato nella mattinata di ieri l’ex senatore agrigentino Benedetto Adragna, tra i “Malta Papers”, i circa 15mila italiani che secondo un’inchiesta del settimanale “L’Espresso” compaiono in società maltesi in qualità di soci, amministratori o rappresentanti legali. Secondo il quotidiano, Adragna risulterebbe socio di una società del luogo. Lo stesso ha replicato, a quanto ricostruito da l’Espresso, sui social network. Qui di seguito la risposta del senatore Adragna:
Ogni cittadino italiano può, come chiunque altro cittadino europeo, costituire all’estero una società, meglio se in un Paese non inserito in Black List e cioè in paesi paradisi fiscali a rischio elusione, e, consiglio da dare, per chi legittimamente lo vuole fare, inserire nella propria denuncia dei redditi ( Unico o 730 ), nel Quadro RW, sotto la voce investimenti all’estero e/o attività estera di natura finanziaria le proprie quote di appartenenza con tutti i relativi dati fiscali.
Credo sia opportuno fare questo, oltre che per essere in linea con quanto previsto dalle norme fiscali italiane, anche per evitare che quando fanno le inchieste sugli evasori italiani ( vedi Panama, Cayman, Honk Kong ecc. ecc. e oggi anche sul Paese che attualmente è alla guida del semestre europeo Malta ), ti possano inserire nel calderone dell’illegalità anche se non te lo scrivono ma con foto equivoche.
Io nel 2014, ormai fuori dalla politica parlamentare, ho acquistato n° 668 quote del valore di un euro, relative al 33,4% del capitale versato di euro 2000, cioè la bellezza posseduta di € 668.
Purtroppo da quella data, non è stata realizzata alcuna operazione né di investimenti né di natura finanziaria ed ancora oggi, 26 maggio 2017 i bilanci portano ricavi zero ovviamente con zero dividendi maturati.
Ritengo doveroso, soprattutto per il mio passato politico, evidenziare quello che ho detto attraverso la pubblicazione delle mie denunce dei redditi, 2015 periodo d’imposta 2014 e 2016 periodo d’imposta 2015, con il quadro RW di cui vi ho scritto sopra.
Delle altre denunce dei redditi, e fino a quando sono stato parlamentare, cosi come prevede la legge ed i regolamenti del Senato, si trovano presso il Parlamento della Repubblica a disposizione di tutti i cittadini che ne facessero richiesta.
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