“Non ho mai ricevuto soldi da nessuno, né ero presente alla conversazione in cui secondo l’accusa si sarebbe parlato di denaro”. Il capogruppo della Dc all’Assemblea siciliana, il riberese Carmelo Pace, si è difeso davanti al gip nel corso dell’interrogatorio preventivo disposto dopo la richiesta di arresto fatta a suo carico dalla procura. Pace è indagato insieme all’ex governatore siciliano Totò Cuffaro per avere fatto parte di un comitato d’affari illegale che avrebbe gestito appalti e concorsi truccati nel settore sanitario. Per Cuffaro, Pace e altre 16 persone, sono stati chiesti i domiciliari.
Secondo l’accusa, in una conversazione intercettata, Cuffaro avrebbe chiesto a Pace di consegnare denaro all’ex direttore del Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale Giovanni Tomasino. In cambio Tomasino avrebbe dovuto favorire una impresa vicina all’ex governatore nell’aggiudicazione degli appalti banditi dall’ente. Pace ha sostenuto però di non essere neppure stato presente nel momento in cui secondo la procura si sarebbe discusso di denaro.
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