Inaugurato il mezzobusto bronzeo dedicato al Beato Angelo Rosario Livatino. In piazza Gallo, ad Agrigento, proprio di fronte l’ex tribunale dice il magistrato ha lavorato, durante la cerimonia di questa mattina, 25 settembre, è stato ricordata la sua figura di Servitore dello Stato e uomo di fede. Prima della scopertura dell’opera, una celebrazione eucaristica celebrata dall’arcivescovo, mons. Alessandro Damiano. Il busto, raffigurante il Beato Giudice è stato realizzato dall’artista Salvatore Navarra, su proposta del Direttore dell’Accademia di Belle Arti “Michelangelo” di Agrigento, Alfredo Prado.
“Il comune di Agrigento, il sindaco, la giunta, vogliono onorare concretamente la memoria del giudice Livatino- ha detto il primo cittadino, Franco Micciché-. E vogliono farlo, oggi, non soltanto con questo elemento artistico, che pure ci siamo impegnati a ideare e a far realizzare, collocandolo simbolicamente sotto la stessa finestra della stanza che ospitò il giudice.
Questo busto dev’essere il simbolo di una città che ha colto pienamente lo spirito con cui operava Rosario Livatino, il beato Rosario Livatino. E per onorarne la memoria dobbiamo svolgere, esattamente come lui, il nostro lavoro quotidiano, con grande dedizione, passione, serietà.
Dobbiamo tenere a distanza, riuscire a respingere, quel compromesso morale che è sempre dietro l’angolo, che si annida ovunque, che spesso costituisce una scorciatoia, un alibi, per venire meno all’impegno istituzionale che abbiamo assunto quando abbiamo scelto di operare per conto dei cittadini.
Ciascuno di noi, da semplice cittadino o da rappresentante istituzionale, può e deve impegnarsi a seguire l’esempio di Rosario Livatino, con quella mitezza, quella serietà e quel rigore morale, cercando di migliorarsi ogni giorno, senza girarsi da un’altra parte rispetto ai gravi, gravissimi problemi che stanno attorno a noi. Problemi che tutti conosciamo e che non saranno mai risolti senza il nostro impegno, senza la nostra dedizione, il nostro sacrificio, la nostra serietà, la nostra credibilità.
Dobbiamo onorare, concretamente, l’esempio di Rosario Livatino che diceva: “Quando moriremo, nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili”. Ebbene, questo concetto può essere parafrasato nella nostra vita quotidiana, soprattutto nella vita di chi ricopre incarichi pubblici e vuole farlo con serietà e dedizione. Ogni tanto è tempo di bilanci, di tirare una linea, e tutti saremo chiamati a dimostrare, concretamente, la nostra credibilità. Solo così potremo affermare che il sacrificio del beato Livatino è stato fertile, ha prodotto risultati buoni e concreti.
Onoriamo Rosario Livatino, non solo con questo bellissimo busto, ma con il nostro lavoro quotidiano. Questo è l’auspicio mio, l’auspicio dell’amministrazione che rappresento.”
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