Inaugurata la piscina comunale di Aragona, unica struttura funzionante in provincia di Agrigento.
di Calogero Conigliaro – E’ stata inaugurata dopo una vera e propria odissea, la piscina comunale di Aragona, unica struttura pubblica coperta per l’intera provincia di Agrigento, dopo le recenti chiusure di quelle funzionanti di Favara ed Agrigento. Un fatto importante non solo per gli sportivi, ma anche per tutti coloro che necessitano di fisioterapia e per i quali la piscina è indispensabile.
Alla cerimonia di domenica pomeriggio era presente l’intera cittadinanza, con in testa il sindaco Salvatore Parello.
“Oggi raggiunto un obiettivo importante – ha commentato il primo cittadino Parello – anche se con tanto sacrificio e sudore. Finalmente la soddisfazione di vederla funzionante ed aperta, una struttura che porterà benefici sociali non solo per la nostra comunità, ma anche per gli altri comuni vicini. Diversi sindaci mi hanno infatti chiamato per creare convenzioni con istituti scolastici del territorio circostante. E’ stato necessario affidarla ad una società esterna, perché si tratta di un impianto complesso, ma anche perché non avevamo e non abbiamo tra il nostro organico comunale quelle figure professionali, necessarie per il funzionamento della struttura che servirà anche ai disabili, proprio su questo punto la società sportiva Nuoto Accademy è stata chiara”.
Per quanto incredibile possa apparire, nell’intera provincia di Agrigento le altre piscine coperte sono tutte non funzionanti, anche se in tal senso sono in arrivo buone notizie. I lavori di manutenzione e sistemazione dell’impianto del comune capoluogo sono infatti in corso, con l’affidamento della gestione alla stessa società esterna la “Nuoto Accademy”, stessa buona notizia riguarda anche quella di Cammarata che a breve dovrebbe tornare ad essere fruibile per i nuotatori dopo l’affidamento all’altra società sportiva “La Fenice“.
Oramai si aspettano solo i lavori di adeguamento con l’inaugurazione che dovrebbe avvenire entro fine anno e si spera inoltre nell’apertura di quella di Sciacca e Favara in modo che, in una provincia bagnata per gran parte dei suoi territori dal mare, si possa nuotare anche nei mesi non estivi garantendo così la possibilità agli sportivi di poter praticare gli sport acquatici, fino ad oggi semplicemente negati da ritardi e inadempienze amministrative. Attualmente risultano chiuse le piscine di Sciacca, Agrigento, Favara, Cammarata e Campobello di Licata, un vero e proprio record negativo, in una terra stanca di fatti che non riguardano l’efficienza. Cause delle chiusure sono soprattutto i costi di gestione e manutenzione, in un periodo dove le casse dei comuni sono al verde, anche per altri servizi di notevole importanza.