Porta di Ponte: Il Quadrilatero Senza Anima
I giardini di Porta di Ponte, lentamente, stanno trasformandosi in lapidi silenziose, un luogo dove la memoria sembra sospesa e la bellezza è ormai una lontana chimera. Tra monumenti dedicati alle vittime della strada, tabelle dell’Automobile Club d’Italia (ACI), qualche panchina rossa e ora anche l’aiuola in ricordo delle vittime civili delle guerre, il cuore di Agrigento sembra segnato da una quieta mestizia. Una quiete che poco ha a che fare con il vivace spirito che questa città meriterebbe.
Quella porta, simbolo della città, è il suo biglietto da visita. Ma oggi appare disordinata e trasandata, come se nessuno fosse più in grado di prendersene cura come meriterebbe. Non è più un luogo di accoglienza, ma uno spazio lasciato in balia dell’incuria e delle dimenticanze. Le aiuole che circondano Porta di Ponte potrebbero essere molto di più: dovrebbero ospitare piante di pregio, scelte con attenzione, curate con una meticolosità che rasenti la perfezione. Almeno in quel punto, nel cuore pulsante di Agrigento, dove il passato e il presente dovrebbero intrecciarsi con eleganza.
Eppure, dopo il taglio delle piante di Villa del Sole, la situazione è diventata ancora più evidente. La città ha perso un angolo di verde che ora manca in modo evidente. Porta di Ponte avrebbe potuto essere l’occasione per rilanciare il cuore verde di Agrigento, ma invece sembra dimenticata, un quadrilatero senza anima che raccoglie solo ricordi di un tempo che non ritornerà.
Non è troppo tardi per fare meglio, ma bisogna agire, e in fretta. La memoria si può onorare senza sacrificare la bellezza, anzi, sarebbe l’uno a rendere più viva l’altra. Agrigento merita un ingresso degno della sua storia, un luogo dove passato, presente e futuro possano convivere in armonia, dando spazio alla memoria e alla cura del presente.
LEGGI ANCHE: Un giardino per ricordare: Agrigento onora le vittime civili delle guerre
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp