Questa sera, primo aprile, lo vedremo seduto al teatro Pirandello, assieme a Luisa Vinci, direttore generale dell’“Accademia Teatro alla Scala”, per assistere al “Concerto di Primavera” dei giovani allievi dell’orchestra d’archi. “Non metto piede al “Pirandello” da quando ero studente e sono molto curioso di rivedere il teatro – racconta al telefono da Milano, Giuseppe Vita, 87 anni, presidente dell’Accademia Teatro alla Scala (e di tante altre istituzioni) e promotore di questa nuova e prestigiosa collaborazione istituzionale tra l’antico teatro milanese e quello della Città dei templi.
Il dottor Vita, personalità tra le più conosciute in ambito economico finanziario, che da sempre siede ai vertici delle grandi multinazionali, ad Agrigento è comunque di casa. E’ nato infatti a Favara 87 anni fa ed è cresciuto in una famiglia, della buona borghesia terriera, con sette fratelli e sette sorelle. Quando gli impegni glielo permettono, poi, ama soggiornare nella sua casa estiva di Misita nei pressi del fiume Naro, dove c’è pure l’azienda agricola di famiglia di 380 ettari.
L’evento del primo aprile al Pirandello, con il “Concerto di Primavera”, le “Otto Stagioni” (con il Primo Violino scaligero Francesco Manara nel doppio ruolo di solista e direttore) propone per la prima volta ad Agrigento l’Orchestra d’Archi dell’Accademia Teatro alla Scala, per l’esecuzione de “Le Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi e de “Las Cuatro Estaciones Porteñas” di Astor Piazzolla.
Il concerto agrigentino si inserisce nella ricca attività artistica a cui sono chiamati i musicisti che compongono l’Orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala, costituita complessivamente da settanta elementi, provenienti da ogni parte d’Italia e da diversi Paesi, rigorosamente under30, con un’età media di venticinque anni. Il concerto al Pirandello è realizzato grazie al sostegno di UniCredit, che consolida il legame che l’Accademia milanese ha stretto con diverse istituzioni siciliane. Tra l’altro Giuseppe Vita, non va dimenticato è stato pure presidente del Consiglio di amministrazione dell’importante istituto bancario, dal 2012 al 2018.
L’Accademia, presieduta da Giuseppe Vita e diretta da Luisa Vinci, è considerata fra le istituzioni più autorevoli per la formazione di tutte le figure professionali che operano nello spettacolo dal vivo: artistiche, tecniche e manageriali. I corsi accademici si articolano in quattro dipartimenti (Musica, Danza, Palcoscenico-Laboratori, Management) e sono frequentati ogni anno da oltre 1.700 allievi.
Giuseppe Vita racconta di aver studiato medicina alla “Sapienza” di Roma e di essersi laureato con la specializzazione in radiologia nel 1961.
“Dopodiché – spiega – vinsi una borsa di studio all’istituto “Gutenberg” di Magonza (Mainz) ed iniziai una lunga carriera nel gruppo chimico-farmaceutico Schering AG di Berlino dove arrivai ai vertici, un gruppo con 240 mila dipendenti con 4400 miliardi di fatturato”.
Del suo lungo curriculum, comunque il dottor Vita parla poco e preferisce sorvolare. Serve comunque ricordare che questo manager agrigentino di lungo corso, Cavaliere del lavoro dal 1990, vanta una prestigiosa carriera prima nel mondo della ricerca medica e scientifica poi nell’editoria nel primo Gruppo editoriale tedesco Axel Springer, di cui è Presidente Onorario a vita. Senza contare le innumerevoli cariche ricoperte in aziende e gruppi bancari di primissimo piano, in Germania e in Italia). Lui, piuttosto ama ricordare le sue radici agrigentine, il suo amore per il mare, per la buona cucina siciliana e soprattutto per la letteratura, in particolare per Luigi Pirandello.
Con il famoso scrittore e drammaturgo, Giuseppe Vita condivide, non solo l’origine agrigentina ma anche e soprattutto un certo percorso di vita. Entrambi si sono formati in Germania. Uno dei più importanti periodi della vita di Luigi Pirandello fu quello trascorso a Bonn dove visse e si laureò. Così come di eguale importanza fu il periodo tedesco di Giuseppe Vita, trascorso a Berlino.
“A questa città devo molto – dice. – Ci arrivai nel 1968 e poi vi tornai sempre per lavoro diverse altre volte ancora”.
–Dal mondo della Ricerca scientifica alla Farmaceutica, dall’Editoria alla Finanza e adesso interessi verso la musica classica. A che devo questo incarico di presidente dell’Accademia Teatro alla Scala?
“Sempre a Berlino – risponde Vita – ebbi l’opportunità di conoscere il direttore d’orchestra, Maestro Claudio Abbado quando venne a dirigere i Berliner Philharmonniker, primo e unico italiano a divenirne direttore stabile, oltreché il primo a non provenire dalla cultura austro-tedesca. Io sono un socio finanziatore della Fondazione Herbert von Karaian la prestigiosa istituzione dei Berliner Philharmonniker poi trasformata in Accademia. Da Berlino al Teatro alla Scala di Milano il passo è stato breve. Da questa Accademia sono usciti fior fiore di artisti, come Carla Fracci, Roberto Bolle e Jacopo Tissi, quest’ultimo, primo ballerino del Bolshoi ora dimessosi per protesta contro la guerra in Ucraina. Per questo – conclude Giuseppe Vita – credo che il Concerto al Teatro Pirandello di Agrigento con i nostri giovani musicisti sia una grande opportunità e mi auguro che la collaborazione nata con la Fondazione del Teatro Pirandello possa proseguire anche in futuro”.
E per lo spettacolo di questa sera, ancora sold out al Teatro di Agrigento. Dopo il tutto esaurito registrato per lo spettacolo “Sicilia per la Pace” con Lello Analfino & Company, platea e palchi al completo anche per il concerto dell’Orchestra Sinfonica Teatro alla Scala di Milano, diretta da Francesco Manara. Cresce dunque l’attesa per il concerto evento.
Lorenzo Rosso
Il dottor Vita, personalità tra le più conosciute in ambito economico finanziario, che da sempre siede ai vertici delle grandi multinazionali, ad Agrigento è comunque di casa. E’ nato infatti a Favara 87 anni fa ed è cresciuto in una famiglia, della buona borghesia terriera, con sette fratelli e sette sorelle. Quando gli impegni glielo permettono, poi, ama soggiornare nella sua casa estiva di Misita nei pressi del fiume Naro, dove c’è pure l’azienda agricola di famiglia di 380 ettari.
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