Il Passo Indietro di Roberto Albergoni: Riflessioni sul Futuro di Agrigento
Passeggia e fuma nervosamente nel cortile del palazzo della Prefettura, rispondendo in continuazione al telefonino, Roberto Albergoni, che da alcune ore ha rassegnato le dimissioni da direttore generale della Fondazione per Agrigento 2025. “Dimissioni irrevocabili – precisa il manager che nel 2024 aveva anche redatto il dossier di Agrigento Capitale che è valso il titolo alla città dei templi. – Uno arriva ad un certo punto in cui capisce che il suo percorso è giunto al termine e quindi rassegna le dimissioni”. Dimissioni che sono arrivate al termine di un Consiglio di Amministrazione della Fondazione, svoltosi nelle ultime ore nella stanza messa a disposizione dal Libero Consorzio di Agrigento. In quell’occasione, dopo che il Cda aveva approvato il bilancio della Fondazione, che oscilla sui quattro milioni di euro, Roberto Albergoni, quasi a sorpresa, ha messo nelle mani della presidente Maria Teresa Cucinotta, la lettera di dimissioni. Poche righe in cui l’ormai ex direttore spiega di rinunciare all’incarico per motivi personali. “Intendiamoci – dice Albergoni – non è che io con queste dimissioni me ne vado sbattendo la porta. Come vede anche questa mattina sono qui a lavorare per Agrigento 2025 e lo farò fin quando non verrà nominato il mio sostituto.
-Dica la verità, per caso, non si ritiene “dimissionato” come già avvenne per l’ex presidente della Fondazione, Giacomo Minio? “La mia – risponde – è stata una scelta totalmente libera e senza alcun contrasto. Con la “Fondazione Meno” abbiamo redatto il dossier che ha vinto il titolo; abbiamo lavorato per incanalare i 44 progetti del dossier e adesso, che finalmente con l’approvazione del bilancio la Fondazione Agrigento 2025 è in grado di operare anche finanziariamente, ho deciso di fare un passo indietro”.
-Non c’è mai stato un grande feeling tra il progetto di Capitale della Cultura e la città. Gli agrigentini in genere sono rimasti molto “freddi”.
“Questo tipo di progetto comporta una sorta di “sposalizio” tra le due parti: ci si conosce, si inizia a convivere e poi si convola a giuste nozze”.
-Nozze che non risulta siano mai avvenute … “Diciamo che è ancora in corso il flirt tra le due parti ed io continuo ad essere ottimista”.
-Molti dei 44 progetti previsti per “Capitale della Cultura” sono solo rimasti sulla carta, soprattutto gli eventi che dovevano vedere la presenza in città di grandi nomi internazionali, Banksy in primiss, intenzionati a prendere la “residenza d’artista”, ad incontrare e a dialogare con la società civile e a realizzare opere che avrebbero potuto rimanere ad Agrigento a testimonianza del loro passaggio. Perché in questi tre mesi ciò non è avvenuto?
“Noi abbiamo lavorato sugli artisti; molti di loro sono venuti ad Agrigento a presentare i progetti e ad effettuare i sopralluoghi ma al momento di partire con i progetti esecutivi, la Fondazione, non avendo bilancio, non è stata in grado di dare gli incarichi e quindi tutto è un po’ slittato. Oggi invece la Fondazione, con il bilancio approvato, può iniziare a procedere con l’assegnazione degli incarichi. E a questo punto ho deciso di lasciare. L’attività comunque prosegue perché la responsabile culturale di Agrigento 2025 è la mia diretta collaboratrice, Margherita Orlando (ndr. vice presidente dell’Associazione di Albergoni, “Meno” e attuale dipendente della Fondazione Agrigento 2025). Lei conosce il progetto fin dall’inizio e in ogni dettaglio ed è in grado di portare a termine tutte quante le 44 iniziative”.
-Quindi con le dimissioni da Agrigento 2025 adesso lei potrà occuparsi a tempo pieno di quell’altro progetto “Gibellina, capitale italiana dell’arte contemporanea” …
“Anche – conclude Roberto Albergoni – ma non solo quello!”
LORENZO ROSSO
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