Si è concluso , nella sala “Fazello” del museo “Griffo”, con la cerimonia di consegna degli attestati, il primo corso di formazione sul tema “Riconoscimento delle specie e delle varietà di interesse agrario per il bacino del Mediterraneo” promosso dal Parco Valle dei Templi, con il patrocinio dell’Ordine dei dottori agronomi e dei dottori forestali e della Federazione regionale dei dottori agronomi e dottori forestali. Il corso, svoltosi nell’ambito del progetto “Demetra” coordinato da Lillo Alaimo Di Loro, agronomo e funzionario del Parco Valle dei Templi, è finalizzato all’acquisizione di competenze e qualifiche specialistiche per il riconoscimento del patrimonio biologico locale e, quindi, conservazione, tutela, promozione e divulgazione della biodiversità coltivata mediterranea, si rivolge a figure qualificate professionali in ambito agrario con lezioni in aula ed esercitazioni in campo, con visite al dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Palermo, all’Orto Botanico di Palermo e al Campo di conservazione del germoplasma Carboj a Menfi.
Illustri i relatori che, di volta in volta, si sono susseguiti in cattedra. Ieri, è stata la volta di Alfio Spina e Maria Carola Fiore, ricercatori, rispettivamente, di Crea Acireale e Crea Bagheria, che hanno argomentato sul tema “Olivo coltura e leguminose”. “L’iniziativa appena conclusa – afferma Roberto Sciarratta, direttore del Parco Valle dei Templi – è uno degli indirizzi del Parco che non è solo archeologico ma anche paesaggistico. Durante il corso, oltre a far conoscere il progetto “Demetra”, abbiamo cercato di far comprendere il valore del paesaggio, delle buone pratiche, della biodiversità, della coltivazione con metodi antichi e biologica associati all’educazione permanente, obiettivo che perseguiamo da sempre”. “Questo primo corso – spiega Lillo Alaimo Di Loro – si pone l’obiettivo di formare un gruppo di professionisti rendendoli capaci di riconoscere e caratterizzare la biodiversità coltivata. Il Parco Valle dei Templi, per la sua funzione istituzionale di conservazione del paesaggio, sta creando un centro di attenzione da raccordare alla rete mondiale per la biodiversità, raccogliendo, catalogando, informatizzando, conservando, mostrando e scambiando informazioni sulle varietà coltivate nel Mediterraneo con tutti gli altri centri del mondo. Stiamo lavorando per la realizzazione di campi collezione, di conservazione, di una banca di germoplasma ma è necessaria tanta formazione in modo che il Parco possa avvalersi delle professionalità che via via si formano. Il primo corso è andato benissimo, si è svolto sia in presenza, con un folto numero di partecipanti, sia in modalità webinar consentendo la partecipazione di oltre sessanta professionisti. Ottimo anche il riscontro avuto tra i funzionari dell’amministrazione regionale – conclude Lillo Alaimo Di Loro – considerato che tra gli obiettivi c’è anche la collaborazione con altre amministrazioni gemelle o della stessa Regione come, ad esempio, l’assessorato all’Agricoltura naturalmente interessato al settore”.
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