
Il Giardino della Kolymbethra, Bene del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, chiude l’estate 2023 con un bilancio positivo, nonostante alcune difficoltà riscontrate soprattutto all’inizio della stagione, caratterizzata da disagi negli aeroporti principali dell’Isola e da dieci giorni di elevate temperature nel mese di luglio. Temperature che hanno imposto una eccezionale chiusura del Bene nelle ore diurne, al fine di garantire agli utenti un’adeguata fruizione dei luoghi.
Nei tre mesi estivi si sono registrati oltre 17mila ingressi, con visitatori provenienti da tutto il mondo e con il consueto picco di presenze di individuali e di Italiani nel mese di agosto. Settembre ha visto il ritorno dei gruppi turistici, in particolare di stranieri, provenienti principalmente dagli Stati Uniti, dal Regno Unito e dalla Francia. Tra questi, amanti del turismo green, lento ed ecosostenibile, ed amanti dei viaggi letterari, anche grazie alla consolidata partnership con Strada degli Scrittori.
L’estate al Giardino della Kolymbethra, tuttavia, è anche la stagione preferita dai residenti che hanno popolato in gran numero le iniziative proposte durante Sere FAI d’Estate, un calendario con oltre trenta giornate con evento e con un’ampia offerta culturale, dall’enogastronomia, alle visite astronomiche, agli aperitivi musicali e letterari. Complessivamente i partecipanti di Sere FAI d’Estate hanno costituito oltre il 25% del totale dei visitatori del Bene in alta stagione.
Ne parliamo con la Direttrice del Giardino della Kolymbethra, Federica Salvo.
«Un calendario articolato in mini rassegne proprio ad evidenziare la varietà dell’offerta. Quali sono state le rassegne di maggior successo?»
Le rassegne Fuori Cantina e Astronomi per una notte hanno riscosso un enorme successo, con sold out per tutte le date proposte. Sono state l’occasione per intercettare pubblici eterogenei e per avviare o consolidare collaborazioni importanti, come quella con il Planetario di Palermo per le osservazioni del cielo o come quella con Menfi Città Italiana del Vino per le degustazioni.
La rassegna di aperitivi musicali Al calar del Sole ha visto la partecipazione numerosa ed entusiasta di moltissimi giovani di Agrigento e provincia, grazie alla proposta culturale offerta caratterizzata da performance intriganti e contemporanee, come quelle di Sergio Beercock, Libero Reina e FAI Myth, evento organizzato in collaborazione con il FAI Giovani Agrigento. Questi ed altri eventi di questo calibro hanno avuto il merito di attrarre un target under 35 che di norma è avvezzo ad altri tipi di eventi serali e che, invece, alla Kolymbethra ha trovato un degno luogo per esprimersi in totale armonia con la natura e con lo spirito del luogo. Un obiettivo ambizioso che mi ero prefissata già ad inizio anno, che è stato pienamente raggiunto e che ha coinvolto la comunità locale anche in direzione dell’accoglimento della missione della Fondazione. Durante l’estate, in particolare, molti giovani si sono iscritti al FAI, e questo ci inorgoglisce particolarmente.
«Cosa significa “sposare” la missione del FAI oggi?»
Significa condividere la stessa visione del territorio, attraverso la tutela e la valorizzazione del proprio patrimonio artistico, culturale e paesaggistico, la tutela dell’ambiente e la costruzione nuove comunità responsabili, recuperando ed esaltando la propria storia, le proprie radici e tradizioni.
«Paesaggio, cultura e storia, quindi. Che suggestioni riscontrate nei visitatori?»
Lavorare a stretto contatto con gente proveniente da tutto il mondo quotidianamente ci dà la straordinaria opportunità di poter “guardare” ai nostri luoghi con occhi diversi. Un po’ quello che succede quando si è in viaggio: si sta con il naso all’insù, non si dà nulla per scontato e ci si meraviglia ad ogni angolo. La stessa “meraviglia” che scorgiamo nei nostri visitatori, quando scoprono per la prima volta un albero di mandorlo, si immergono nei profumi della zagara o si lasciano sopraffare dalla vista del Tempio dei Dioscuri che si erge al di sopra delle pareti di calcarenite intervallate da mandorli ed ulivi. Esperienze ed emozioni che per noi potrebbero essere scontate, ma che nel “forestiero” lasciano un segno indelebile. Talvolta dovremmo provare ad estraniarci e ad osservare il paesaggio che ci circonda, senza filtri né preconcetti: la campagna mediterranea, verde e color tufo, che si stende fino ad abbracciare il Mar Mediterraneo è qualcosa di commovente e per nulla prevedibile.
«Partendo da questo assunto, ossia valorizzare le ricchezze del territorio, quali progetti futuri ha in serbo per noi la Kolymbethra?»
Continuiamo e continueremo ad investire sul recupero del Bene, attraverso nuovi progetti di restauro, come quello di Case Montana e della messa in sicurezza del costone sottostante. Come il recupero del Giardino della Kolymbethra è consistito innanzitutto nella ripresa delle coltivazioni, della cura degli agrumi e dei sistemi agricoli tradizionali, così gli interventi sulle Case Montana non potranno non tenere conto delle tracce del tempo che raccontano l’operosa vita di questa casa contadina e degli uomini che l’hanno abitata. Gli spazi delle Case rievocheranno l’ambiente domestico della famiglia di mezzadri che vi abitò fino agli anni Sessanta e contribuiranno ad ampliare il racconto della Kolymbethra, dal più lontano passato archeologico alla storia più recente.
Altre iniziative, in cantiere per il 2024 e per le quali non ci sbilanciamo ancora, avranno invece lo scopo di stringere, attorno ai nostri valori, comunità sempre più ampie, propositive e consapevoli.
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