L’agrigentino, Giovanni Salamone, 61 anni, accusato di aver ucciso la moglie Patrizia Russo, 53enne, nell’abitazione di via Cavoli a Salero, con una serie di fendenti, verrà processato davanti alla Corte d’Assise del tribunale di Alessandria. Il processo inizierà il 14 aprile. La Procura, che ha chiesto il giudizio immediato, contesta al 61enne l’omicidio volontario aggravato dall’averlo commesso contro la coniuge e per futili motivi.
Un delitto efferato il cui movente è ancora oggi un mistero. Un dramma tutto agrigentino quello che si è consumato tra le mura domestiche alle prime luci dell’alba del 16 ottobre dell’anno scorso. La vittima, Patrizia Russo, era un’insegnante. In molti la ricordano per le sue esperienze in scuole di Agrigento e Favara. Quel lavoro che l’ha portata poi a trasferirsi a Solero, in Piemonte.
Anche Giovanni Salamone è conosciuto nella Città dei templi. Agricoltore e commerciante di prodotti della sua terra con la passione per l’ambiente. Era uno degli attivisti, impegnato sul fronte di Punta Bianca. Nel 2020 aveva anche tentato la carriera politica, candidandosi al Consiglio comunale senza successo.
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