Toc toc… c’è qualcuno? A guardarsi intorno sembrerebbe proprio di no. Tanti personaggi che negli ultimi mesi si affannavano per comparire sui mezzi d’informazione o sui social, sono improvvisamente scomparsi. E fra questi, purtroppo, ci sono amministratori, rappresentanti delle istituzioni e anche politici. La situazione è drammatica, come capiamo tutti, ma notiamo anche che gli agrigentini sono stati lasciati al loro destino.
Un esercito poco addestrato, spaventato, disorientato e senza guida. E purtroppo questo accade soprattutto nel capoluogo, sede delle istituzioni provinciali oltre che comunali. In alcuni comuni della provincia i sindaci o i loro vice comunicano con i loro concittadini e con la stampa.
Vengono fatti dei video in cui si mandano messaggi importanti, delle comunicazioni, come ha fatto il sindaco di Aragona. Anche dei rimproveri e delle esortazioni, come ha fatto il sindaco di Delia. Ad Agrigento vige solo il silenzio.
Silenzio dall’Asp, silenzio dalla Prefettura e silenzio anche dal Comune.
“In tempi di pandemia non si deve fare il don Abbondio». L’ha detto il Papa introducendo l’Angelus trasmesso in streaming. Bergoglio ha poi ringraziato “la creatività dei sacerdoti che pensano mille modi per essere vicini al popolo”.
Aspettare ogni giorno una comunicazione ufficiale sulla situazione in provincia o una conferenza stampa, è solo un sogno. Gli unici ad affannarsi per dare informazioni a livello locale sono i giornalisti. Respinti, bistrattati ma fedeli al loro dovere, ogni giorno cercano di strappare qualche informazione da fonti sconosciute e non sempre attendibili, per poter tenere informata la popolazione.
E il loro lavoro è atteso e seguito, come dimostrano i record di visitatori, ascoltatori e lettori che si continuano a registrare ogni giorno. La conferma che gli agrigentini che stanno a casa hanno bisogno di ricevere notizie ed essere rassicurati.
Ma i giornalisti non vengono costantemente e adeguatamente informati. In questo momento vengono evitati. Verranno nuovamente chiamati e invitati quando ci sarà qualche lieto evento nel quale ci si potrà fare una bella fotografia per far capire che si sta lavorando per il territorio e per il suo popolo.