La verità è che i gusti cambiano. Oggi sono i giovani a decidere cosa piace e cosa no, e sta a noi leggere il cambiamento dei tempi, comprenderne le dinamiche e assecondarne l’evoluzione. Lo dimostra il verdetto della 75ª edizione del Festival di Sanremo, che ha visto trionfare Olly con il brano Balorda nostalgia. Il giovane cantautore e rapper genovese si è imposto davanti a Lucio Corsi, che con la sua Volevo essere un duro ha conquistato il Premio della Critica Mia Martini. Sul podio anche Brunori Sas con L’albero delle noci. A chiudere la top five Fedez con Battito e Simone Cristicchi, che con Quando sarai piccola si è aggiudicato anche il premio della Sala Stampa Lucio Dalla.
Sin dalle prime serate, il nome di Olly era tra i favoriti: il suo brano ha saputo intercettare i gusti del pubblico più giovane, unendo una melodia accattivante a una presenza scenica carismatica e a un forte appeal social. “È una di quelle cose che non sembra vera quando capita – ha detto, emozionatissimo –. Ciao a casa, papà, mamma: è assurdo, ma è successo”. E ha voluto rendere omaggio al secondo classificato: “Lucio Corsi è un cantautore potentissimo”.
Corsi, con il suo stile poetico e fuori dagli schemi, è stata la rivelazione del Festival, una sorta di “alieno” approdato all’Ariston, come in un sogno visionario, accompagnato da Topo Gigio. Ma il Festival ha offerto anche momenti di spettacolo puro: la sigla firmata da Gabry Ponte ha fatto ballare davvero tutta l’Italia, mentre l’entusiasmo incontenibile di Alessia Marcuzzi ha rischiato di tradirla nella discesa dalla scalinata. Al suo fianco, Alessandro Cattelan, reduce dal successo del Dopofestival, in molti già lo vedono come possibile futuro direttore artistico.
Anche questa edizione non è stata immune da polemiche, ma il vero protagonista è rimasto la musica. Sul palco si sono alternati momenti di spettacolo e di emozione: Kekko dei Modà ha rivolto un pensiero all’amico Cash, scomparso due anni fa, Rocco Hunt ha mandato un saluto alla madre, e Lucio Corsi ha omaggiato il pupazzo Woody di Toy Story.
La quota cultura della serata è toccata ad Alberto Angela, che ha svelato alcuni dettagli sulla prossima puntata di Meraviglie, dedicata alla Sicilia di Montalbano. Un passaggio che ha acceso le speranze dei fan della fiction, con Angela che ha raccontato la disponibilità degli attori a girare nuove puntate.
Tra gli ospiti più attesi, Edoardo Bove, giovane calciatore della Fiorentina, costretto allo stop dopo un malore in campo. Voluto fortemente da Carlo Conti, ha raccontato la sua esperienza, sottolineando l’importanza del primo soccorso.
E così, il sipario cala su un Festival che ha confermato una tendenza ormai chiara: il pubblico di riferimento è cambiato. Le nuove generazioni fanno sentire la loro voce, decidono cosa ascoltare, chi premiare, chi mandare in cima alle classifiche. E lo fanno con like, visualizzazioni, stream e passaparola. I nostalgici storcono il naso, qualcuno fischia in platea, ma il messaggio è chiaro: la musica non si ferma, evolve. E chi sa ascoltare il cambiamento, vince.
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