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Home » Cronaca » Dati allarmanti sul rischio idrogeologico nei Comuni: Il 94% a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera

Dati allarmanti sul rischio idrogeologico nei Comuni: Il 94% a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera

Marilena Patti Di Marilena Patti
27 Ottobre 2023
in Cronaca
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Il 94% dei Comuni italiani è a rischio di frane, alluvioni o erosione costiera. Un convegno ha evidenziato la necessità di prevenire il dissesto idrogeologico, mentre a livello globale si registrano un aumento degli eventi catastrofici e gravi perdite economiche. I professionisti si sono riuniti per condividere informazioni e creare coesione. È importante monitorare i corsi d’acqua.

Il 94% dei Comuni italiani è considerato a rischio di frane, alluvioni o erosione costiera. I ricercatori sottolineano che non si tratta solo di maltempo, ma di una serie di problematiche che conducono, dopo mesi di siccità, a paesi allagati e a fiumi che superano gli argini. Questi dati allarmanti emergono dal convegno sulle tecniche di prevenzione del dissesto idrogeologico, tenutosi il venerdì 27 ottobre presso il Consorzio Universitario di Agrigento. L’evento è stato organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Agrigento e dalla Consulta degli Ordini degli Ingegneri di Sicilia, con il patrocinio del Consiglio Nazionale degli Ingegneri e dell’ECUA, in collaborazione con Maccaferri, leader nel settore delle soluzioni ingegneristiche nel campo della geotecnica. Hanno preso parte ai lavori l’Anci Sicilia, l’Ordine dei Geologi regionale, il Collegio dei Geometri e l’Ordine degli Agronomi e Forestali della provincia di Agrigento. Achille Furioso, presidente dell’Ordine provinciale, ha introdotto i lavori, collegando in videoconferenza oltre 250 professionisti. Furioso ha sottolineato che il 94% dei Comuni è a rischio di frane, alluvioni o erosione costiera. I ricercatori avvertono: “Non limitatevi a definirlo semplicemente maltempo”. In Italia, il numero di frane sul territorio nazionale cresce con una media di mille eventi all’anno. Questa situazione non è solo meteorologica, ma il risultato di una combinazione di problemi che portano a paesi inondati dopo mesi di siccità e a fiumi che superano gli argini. Tutto ciò avviene all’interno della “settimana di prevenzione”. In Sicilia 320 mila siciliani sono esposti al rischio.Duemila chilometri quadrati, circa il sette per cento, soggetto al rischio idrogeologico. Lo certifica il rapporto dell’Ispa del 2021 secondo cui il 7% del territorio regionale è soggetto a frane e alluvioni

Come ha sottolineato il Presidente dell’Ordine di Agrigento, la situazione nel resto del mondo non è affatto migliore. Secondo i dati del 2021, sono stati registrati 432 eventi catastrofici legati a fenomeni naturali in tutto il mondo, secondo un recente rapporto pubblicato dal Centre for Research on the Epidemiology of Disasters. A livello globale, sebbene il numero di vittime e persone coinvolte fosse inferiore alla media degli ultimi vent’anni, il 2021 si è contraddistinto per un aumento del numero di eventi catastrofici e per considerevoli perdite economiche. Dopo i saluti di Achille Furioso (Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Agrigento) e di Fabio Corvo (Presidente della Consulta Ordini degli Ingegneri di Sicilia), è stato enfatizzato che questi incontri hanno una duplice valenza. Da un lato, servono ad aggiornare e informare su temi di assoluta rilevanza; dall’altro, mirano a creare coesione, affiatamento e condivisione tra i professionisti. “Ringrazio tutti”, ha dichiarato Corvo, “perché eventi come questi ci permettono di conoscersi meglio e di poter lavorare insieme”. I lavori sono stati moderati da Roberto Mistretta, consigliere e presidente della “Commissione strutture e geotecnica” dell’Ordine agrigentino. Sono stati invitati i sindaci dei comuni del territorio. Attualmente, quasi un milione e trecentomila persone vivono in zone considerate a rischio alto o molto alto di frane. Sono necessari metodi di prevenzione, monitoraggio e l’uso della tecnologia. Se una scogliera si muove e si prevede un forte temporale, è essenziale essere all’erta. Più di due milioni di persone sono coinvolte. È fondamentale monitorare i corsi d’acqua. Dal 1966 al 2015, l’Italia ha registrato oltre duemila vittime a causa di eventi di questo genere. Il docente universitario Maurizio Ziccarelli ha posto l’attenzione sulla prevenzione sul tema del dissesto e delle alluvioni. 

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