Da 19 mesi a Gaza vengono uccise intere, o quasi, famiglie negli attacchi israeliani. Domenica scorsa hanno perso la vita 23 persone, tra le quali anche un operatore sanitario. Nei giorni precedenti, la dottoressa Alaa al Najjar, mentre svolgeva servizio in Pediatria all’ospedale Nasser di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza, è stata informata della morte di 9 dei suoi figli: il più piccolo aveva 7 mesi di età, il più grande appena 12 anni.
“Una storia di disperazione e dolore che ricalca quella di tante altre famiglie decimate dal conflitto. Storie di vita e di morte innanzi alle quali non si può restare indifferenti si legge in una nota di Omceo di Agrigento -. Così come non si può chiudere gli occhi di fronte al blocco degli aiuti umanitari che solo nelle ultime ore stanno cominciando a entrare a Gaza, presi d’assalto da chi ha fame, sete e bisogna di presidi sanitari. Davanti a tutto ciò, non è possibile girarsi dall’altra parte”.
L’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Agrigento non rimane inerte innanzi a tanta crudeltà e si associa al grido di allarme lanciato dal presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli, e, ribadendo la vicinanza alla dottoressa Alaa al Najjr per la perdita dei propri cari, sottoscrive un documento che condanna la violenza e auspica la pace per un popolo densamente tormentato dalla guerra.
“Siamo a fianco della nostra collega Alaa al Najjar e di tutti i sanitari, ai bambini che hanno fame, agli ammalati ai quali la mancanza di medicine impedisce le appropriate cure, alle famiglie che piangono per la perdita dei propri cari – afferma il presidente di Omceo Agrigento, Santo Pitruzzella – Condanniamo la guerra e la violenza in ogni sua forma e chiediamo, facendo nostro l’appello del direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, di avere pietà per un popolo così drammaticamente martoriato”.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp