A cura di Rosanna Florio – direttore Archivio di Stato
In occasione del 150° anniversario dalla prima teatrale dell’Aida, opera drammatica di Giuseppe Verdi e Antonio Ghislanzoni andata in scena al Teatro Khediviale dell’Opera del Cairo il 24 dicembre 1871, il Ministero della Cultura ha celebrato una delle opere liriche italiane più apprezzate con una campagna digitale dal titolo #aida150.
Con questa campagna, che culminerà il 17 marzo 2022 con l’apertura della mostra “Aida figlia di due mondi” al Museo Egizio di Torino, il MiC ha voluto accompagnare il pubblico nella scoperta della storia dell’opera attraverso bozzetti di scena, figurini di costumi, manifesti pubblicitari, documenti epistolari, abbozzi musicali e partiture operistiche. Gli importanti documenti d’archivio sono stati determinati soprattutto per ricostruire il processo creativo che ha portato all’allestimento del capolavoro operistico.
Tra i documenti confluiti nella campagna digitale del MIC anche quelli provenienti dall’Archivio di Stato di Agrigento, che rivelano una particolare rappresentazione dell’Aida di Verdi, legata alle marionette.
Le marionette, fantocci di legno o di altra materia, si imposero fin dalla fine del ‘600 e i loro spettacoli furono particolarmente numerosi nelle piazze e nei teatri popolari dell’Italia.
In modo particolare i due manifesti sull’Aida (Fig.1 e Fig. 2) rimandano all’opera dei fratelli Prandi da Brescia, marionettisti di Ciliverghe, che fecero conoscere il loro vasto repertorio attraverso un “grandioso edifizio di Marionette Meccaniche” con il quale percorsero tutta l’Italia fino alla Sicilia. Si esibirono a Catania nel marzo 1882 e a Girgenti, presso l’Arena Garibaldi, nell’agosto del 1882, proprio con una rappresentazione dell’Aida.
L’opera di Verdi venne restituita attraverso un grandioso dramma-ballo in 4 atti che ripercorre l’intreccio della storia e dei protagonisti egizi ed etiopi, con una “grande scena d’effetto” legata al destino dei due innamorati, Aida e Radamès. Si legge nel manifesto del 30 agosto 1882 che la giovane Ida Prandi “credette bene fare la scelta d’un lavoro che ottenne ovunque applausi ed aggradimento, corredato d’apposite scene, vestiario in costume preciso, portando per titolo Aida, ovvero Egizi ed Etiopi”.
La celeberrima opera di Verdi trovava espressione anche negli spettacoli di marionette, confermando la forza poetica del suo messaggio.
La campagna digitale del MIC #aida 500 è fruibile al seguente link: https://cultura.gov.it/aida150
Didascalie immagini. Archivio di Stato di Agrigento. Fondo “Pubblica sicurezza” (1862-1890). B. 165. Manifesti delle rappresentazioni svolte presso l’Arena Garibaldi di Girgenti (Agrigento), il 30 e 31 agosto del 1882.
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