Presa selvaggiamente a calci, e a colpi di chiave metallica. Una ragazza di 21 anni riportò diversi e gravi traumi. A ridurla in questo modo è stato lo zio, un marocchino di 46 anni, Driss El Ouafi, residente ad Agrigento, all’epoca del fatto rintracciato e arrestato, dopo un’autentica “caccia” all’uomo, dai poliziotti della sezione Volanti della Questura agrigentina. Era l’11 luglio dell’anno scorso. Adesso a carico dell’uomo, accusato del reato di tentato omicidio, il Gip ha disposto il giudizio immediato. Il difensore dell’imputato, l’avvocato Riccardo Gueli, ha scelto il rito abbreviato. Il processo si celebrerà davanti al Gup del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella, L’udienza è fissata per il 18 marzo prossimo.
L’aggressione si sarebbe verificata perché la ragazza avrebbe mentito allo zio, e avrebbe utilizzato un’autovettura, che le era stato detto di non usare, perché sprovvista di assicurazione. Il quarantaseienne si era messo alla ricerca della nipote, e una volta trovata, all’improvviso si sarebbe scagliata contro di lei. L’avrebbe schiaffeggiata e spintonata, poi la giovane caduta a terra, è stata colpita con diversi calci, alla testa e al viso. L’uomo, a quanto pare, indossava delle scarpe antinfortunistiche, quelle con la punta di ferro. La poveretta non avrebbe accennato nemmeno a difendersi, presa di sorpresa, e dalla furia dell’uomo.
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