E’ stato arrestato il diciassettenne licatese che, lo scorso 2 luglio, ha accoltellato, davanti ad uno stabilimento balneare di Mollarella, un concittadino ventiduenne. Il minore, indagato di tentato omicidio aggravato e porto ingiustificato di strumento da taglio e da punta, è stato portato all’Istituto penitenziario minorile di Palermo. Ad eseguire l’ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere sono stati i poliziotti del Commissariato di Licata, assieme agli agenti della Squadra Mobile di Agrigento. Il provvedimento è stato emesso dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Palermo.
Delle indagini si sono occupati gli agenti licatesi, coordinati dal vice questore Cesare Castelli e dal commissario capo Giuseppe Garro. Le attività investigative, coordinate dalla Procura per i Minorenni di Palermo, diretta dal procuratore Claudia Caramanna, hanno portato a raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico del diciassettenne. Stando alle ricostruzioni investigative, il minorenne avrebbe utilizzato un coltello “compiendo atti idonei diretti in modo non equivoco a cagionarne la morte” del “rivale”.
Il ventiduenne, dopo le prime cure dei sanitari dell’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata, fu trasferito al “San Giovanni di Dio” di Agrigento a causa delle gravi ferite all’addome, con rottura della milza e perforazione della pleura, con prognosi riservata sulla vita. Le indagini dei poliziotti del Commissariato di Licata, a cui hanno anche partecipato i poliziotti della Squadra Mobile che sono diretti dal vice questore aggiunto Giovanni Minardi, hanno permesso anche di accertare che la lite sarebbe scaturita per futili motivi legati alla richiesta del ventiduenne di ottenere la restituzione di beni illecitamente sottratti, al fratello della vittima, dal diciassettenne.
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