“A fronte dei sacrifici e degli enormi sforzi del personale – dicono i sindacati – continua a esserci una situazione pesante nei confronti dei dipendenti. Purtroppo nella dirigente troviamo puntualmente un muro di gomma, un comportamento che va censurato e che crea quotidianamente disagi ai lavoratori.”
La protesta riguarda anche la gestione del personale, contestata in quanto i dipendenti vengono sostituiti da altri operatori che non hanno le stesse mansioni: “Vengono utilizzati dei custodi che invece hanno altre funzioni e che invece svolgono un ruolo che non è il loro. A loro interessa soltanto aprire il museo, non chi sta all’interno”.
Si è discusso poi di problemi strutturali, a cominciare dalla climatizzazione, sistemi di sicurezza igiene e salubrità dei locali. “C’è una continua vessazione del personale – aggiunge ancora Salerno – e questo nuoce anche all’immagine del museo che in questi anni ha perso visitatori. Di questo se ne infischia anche la politica, locale e regionale, ma la soluzione migliore sarebbe essere accorpati all’ente Parco archeologico, che oggi viene gestito al meglio dal direttore Parello”.
La direttrice del polo museale, Gioconda Lamagna, ha poi smontato le polemiche sul caso, dicendo di essersi sempre attenuta alla legge. “Sono aperte alle richieste dei dipendenti. Mi dispiace di questa situazione, ma io mi attengo solo alle normative, quello che faccio è pubblico – continua – quello che mi preme di dire è che questa protesta parte da un gruppo limitato delle persone, ma non voglio fare alcuna polemica”. La direttrice precisa che “se ci sono dei problemi mi verrà segnalato e io agirò come mi diranno. Io ho applicato la legge, mi sono attenuta al protocollo che hanno firmato i sindacati e tutto è stato approvato”. Ma i sindacati hanno annunciato delle azioni di protesta chiedendo di incontrare l’assessorato regionale per una possibile visita al Polo museale stesso.