La Delegazione FAI Agrigento guarda al futuro, un “Civile servizio” per il territorio: rinnovato il mandato di Capo Delegazione a Giuseppe Taibi
“Profonda riconoscenza per il contributo che hai garantito alla diffusione, alla conoscenza e al radicamento del FAI nel tuo territorio”.
Con queste parole il FAI – Fondo Italiano per l’Ambiente, ha nuovamente rinnovato, per l’anno di Agrigento Capitale Italiana della Cultura 2025, il mandato di Capo Delegazione FAI Agrigento a Giuseppe Taibi. Sessantanni, padre di Michelangelo e Daniele, il noto avvocato agrigentino può vantare una lunghissima militanza nella Fondazione. Nominato Capo delegazione nel 2010, dopo il Prof. Ignazio Melisenda Giambertoni, ha anche ricoperto, dal 2018 al 2021, il prestigioso incarico di Presidente Regionale Sicilia. vIn questi anni Giuseppe Taibi, insieme alla Delegazione FAI di Agrigento, ai volontari e ai giovani del FAI, è riuscito a raggiungere importanti traguardi. Alcuni esempi: nel 2016, grazie alla raccolta voti nel censimento “Luoghi del Cuore” del 2008, alla costituzione del FAI nei processi per la demolizione dell’ecomostro e al successivo finanziamento di 20 mila euro dello sponsor Banca Intesa, ha contribuito alla realizzazione del Belvedere sulla Scala dei Turchi. Il tutto a conclusione di un progetto, chiamato “Liberare la Bellezza” che ha portato alla demolizione di due immobili alla Scala dei Turchi : il primo ecomostro sulla spiaggia e il secondo abusivo in cima alla Scala. Il Progetto “Liberare la bellezza” ha ottenuto negli anni la prestigiosa menzione “Paesaggio e legalità, lotta all’abusivismo”, al premio Nazionale del Paesaggio del 2017, e ha fatto meglio conoscere nel mondo la Scala dei Turchi, compreso il riconoscimento dell’impegno del FAI da parte del New York Times. Ma soprattutto ha stimolato quel necessario cambio di mentalità della comunità sull’importanza della tutela del patrimonio storico-artistico e paesaggistico che ha portato anche crescita economica attirando milioni di visitatori. Un territorio, come quello agrigentino, noto per l’abusivismo, è diventato invece simbolo nazionale, e anche internazionale perché collegato al premio Paesaggio del Consiglio d’Europa, di lotta all’abusivismo. La Scala dei Turchi è oggi candidata a diventare Patrimonio dell’Umanità ed è stato uno dei punti di forza della candidatura vincente di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura. Nel 2018 la RAI ha certificato che, grazie anche alle due demolizioni, oltre un milione di visitatori ogni anno raggiungono la Scala dei Turchi e Licia Colò, nel servizio, con entusiasmo ha precisato: “…quando tutelare l’ambiente paga anche a livello economico”.
Al Capo delegazione, che lo scorso febbraio ha partecipati alla Scala di Milano alle celebrazioni per i 50 anni di “Civile servizio” del FAI, abbiamo chiesto:
C’è grande attesa per i prossimi 22 e 23 marzo per le Giornate FAI di Primavera. Qualche anticipazione?
“Non possiamo svelare nulla prima della conferenza stampa nazionale. Desidero però ringraziare gli amici della Delegazione, del FAI Giovani e ai volontari che, con lo staff della Kolymbethra, si stanno tanto impegnando per organizzare al meglio l’evento. Le Giornate FAI ad Agrigento sono da sempre l’emblema della collaborazione tra Istituzioni e Società Civile, Pubblico e Privato. Una collaborazione che prosegue anche oltre le Giornate FAI. Mi piace ricordare che in passato abbiamo riaperto per tre anni consecutivamente il carcere di San Vito, precedentemente chiuso da 17 anni. Il mio invito a partecipare alle Giornate FAI di Primavera è esteso a tutti i cittadini, studenti e turisti affinché scendano in Piazza con noi a riscoprire il “senso di comunità”.
Un processo virtuoso, quello del FAI, che negli anni, grazie anche alla sinergia tra Istituzioni e Società Civile, ha innescato una vera e propria metamorfosi nel territorio. Ce ne vuole parlare?
“Certamente! Nel 2017, con il progetto “Agri Gentium: landscape regeneration” nella Valle dei Templi, Agrigento ha vinto il Premio Nazionale del Paesaggio grazie alla collaborazione tra Parco della Valle dei Templi, FAI con la Kolymbethra, Università di Palermo, Treno Storico e altri. Nella motivazione del premio si legge che lo stesso è anche legato a quei progetti che già avevano avuto “menzioni speciali del Ministero”, come il Treno Storico e la Kolymbethra, e ai “mille mandorli” che sono stati piantati nella Valle dei Templi sempre grazie al FAI”.
Possiamo affermare che questo cammino ci porta ad Agrigento 2025?
“Il premio Nazionale del Paesaggio 2017 è stato il primo punto dell’atto di indirizzo politico deliberato dalla Giunta Comunale nel 2022 per giustificare la Candidatura di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura per il 2025. Passato e presente che si uniscono. Proprio grazie a questa proficua collaborazione tra Istituzioni e Società Civile, dopo quasi 15 anni di lavoro sul territorio e tre candidature, è arrivata la designazione di Agrigento a Capitale Italiana della Cultura per il 2025”. Il FAI in questi anni ha fatto la propria parte, a cominciare dalla prima proposta di candidatura di Agrigento a Capitale nel 2015, e continuerà a farla. Proprio due anni fa con il Sindaco di Agrigento ci siamo recati a Roma per incontrare i vertici nazionali del FAI anche al fine di ottenere il sostegno FAI ad Agrigento Capitale 2025 . Sostegno che poi è puntualmente arrivato poiché tra le 10 finaliste il FAI ha sostenuto solo la candidatura di Agrigento, che poi ha vinto. Dobbiamo essere onorati, ma anche meritarci l’essere Capitale Italiana della cultura 2025. Un’opportunità unica e irripetibile per cambiare la nostra mentalità, combattere la rassegnazione , migliorare la qualità della vita e fare uscire il nostro territorio dall’isolamento. Tanti altri esempi come questi potrei citare e, pertanto, se oggi Agrigento è diventata Capitale Italiana della Cultura non è stato per caso. Siamo stati tutti dei visionari, Istituzioni e Società civile, abbiamo lavorato insieme con pazienza e coraggio e abbiamo vinto !”.
Metamorfosi era anche il titolo di un convegno organizzato dal Comune di Siculiana in occasione delle Giornate FAI di Autunno dell’ottobre 2022
“In quell’occasione come FAI abbiamo lanciato la proposta alla comunità di Siculiana affinché individuasse un luogo del cuore simbolo del territorio, della propria identità, e raccogliesse le firme per il censimento 2022. Il nostro invito è stato, con entusiasmo, accolto e in soli tre mesi (ottobre/dicembre) sono state raccolte oltre 13 mila firme per il Santuario del SS Crocifisso che è risultato anche il primo Luogo del Cuore nella provincia di Agrigento. Il superamento della soglia minima di 2500 voti ha permesso il restauro dell’altare maggiore e del coro ligneo del Santuario del SS. Crocifisso di Siculiana, già ultimato e recentemente inaugurato. Visto che si tratta del restauro del Santuario del Cristo Nero a cui tutti siamo devoti, anche io che sono nato il 3 maggio, possiamo parlare di un piccolo miracolo. La speranza è che questa inaugurazione sia solo l’inizio di un cammino che porti agli stessi straordinari risultati ottenuti negli anni dalla Scala dei Turchi”.
Quest’anno il Censimento vede tra le prime posizione anche l’Eremo di Santa Rosalia a Santo Stefano Quisquina…possiamo parlare di un altro miracolo?
“Sicuramente! (sorride). Con oltre ventimila voti l’Eremo si trova piazzato tra i primissimi posti nella classifica nazionale. Invito tutti a sostenere il sito votando con un click sul sito Fondoambiente.it. Votare è semplicissimo”.
Tra i luoghi del Cuore ricordiamo anche il Giardino Botanico di Agrigento
“Il FAI ha contribuito anche alla valorizzazione dell’elegante Giardino Botanico con il suo Teatro dell’Efebo, splendido polmone verde tra la Città e la Valle, che nel tempo è stato primo “luogo del cuore” FAI in provincia di Agrigento, ha ospitato diverse giornate FAI e, sempre grazie al FAI, anche la nota trasmissione RAI “GEO” che lo ha fatto meglio conoscere a livello nazionale e anche oltre”.
Oggi si parla di crisi climatica, qual è l’impegno del FAI per l’ambiente?
“Proprio l’Ambiente è oggi la priorità del Fondo per l’Ambiente Italiano. A partire dalla crisi climatica, definita dal nostro Presidente Nazionale Marco Magnifico come la madre di tutte le battaglie. Crisi climatica che si manifesta sempre con eventi estremi. Sono stato lo scorso anno a Ferrara dove, in occasione del Festival di “Internazionale”, ho incontrato il noto filosofo giapponese Kohei Saito, teorico di quel Socialismo Ecologico che ci aiuta a fare un passo verso la giustizia, la sostenibilità, la libertà, la lotta contro la disuguaglianza, la sopravvivenza umana, il futuro del pianeta. Con il suo, libro “Il Capitale nell’antropocene”, Saito ci segnala la necessità di “tirare il freno” rispetto ala crescita economica senza fine che provoca disuguaglianze e sfruttamento dell’ambiente e dei cittadini, in special modo nel Sud del mondo. Saito ci invita a recuperare il “senso di comunità”, a rinunciare ai beni superflui e a tornare alle cose concrete, all’essenziale. Meno beni e più servizi è in sintesi la sua ricetta”.
Il FAI ha proposto la realizzazione del Museo di Città, di cosa si tratta?
“Si tratta di uno spazio museale, presso il Collegio dei Filippini di Agrigento, per raccontare i 2600 anni di storia attraverso l’immersione dei visitatori in una realtà virtuale. Il Museo di città, oggi finanziato grazie al progetto del FAI, è stato indicato nell’audizione romana della candidatura per il 2025, come il progetto più significativo al fine di lasciare sul territorio una realizzazione fruibile anche negli anni successivi. Ci sono adesso novità positive sull’avanzamento dei lavori per il museo di città, che si chiamerà Museo Multimediale Metaphorà, e la sua realizzazione porterà il turista a iniziare la visita di Agrigento dal Centro Storico anziché dalla Valle, un vero e proprio cambio di paradigma per il nostro territorio”.
Con il Mandorlo in Fiore 2025 riparte anche il Treno storico…
“Abbiamo collaborato fin dall’inizio con il “Treno Storico” della Fondazione FS che, negli ultimi anni, ha investito molto sulla tratta Agrigento-Porto Empedocle con fermata al Tempio di Vulcano e quindi ingresso nella Valle attraverso la Kolymbethra. Presto i turisti potranno raggiungere il Tempio di Vulcano attraverso l’aeroporto di Palermo (e dall’aeroporto in Treno fino ad Agrigento) o con le navi da crociera da Porto Empedocle per poi attraversare il Parco della Valle dei Templi, Patrimonio dell’umanità, con il Treno storico. Il FAI sta investendo sulle Casette Montana, sopra la Kolymbethra, e il loro recupero sarà completato proprio nel 2025: l’anno di Agrigento Capitale”.
Una Fondazione attenta anche ai diritti umani. Le piacerebbe ricordare nel 2022 la mostra Progetto Genesi?
“Volentieri! Il Progetto Genesi: Arte e Diritti Umani”, con la collaborazione del FAI, ha portato ad Agrigento nel 2022 la grande Arte Contemporanea che con il suo linguaggio universale affronta temi fondamentali come le migrazioni e le diseguaglianze in un territorio come il nostro che comprende anche Lampedusa, “Porta d’Europa”. Il Progetto dell’Associazione Genesi è poi approdato a Ginevra, al Palazzo delle Nazioni, con la mostra ART AND HUMAN RIGHTS in occasione delle celebrazioni del 75° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Il tema dei Diritti Umani è uno dei temi basilari di Agrigento Capitale”.
Mi piacerebbe chiudere parlando di futuro e di speranza. Quale futuro immagina per il suo territorio?
“Vorrei richiamare l’ultima enciclica di Papa Francesco “Dilexit “Nos” con la quale veniamo invitati a ritornare al Cuore per “cambiare il mondo” in questo tempo di guerre, pandemie, crisi climatiche, diseguaglianze. Per Papa Francesco, «il mondo può cambiare a partire dal cuore» perché «gli squilibri di cui soffre il mondo contemporaneo si collegano con quel più profondo squilibrio che è radicato nel cuore dell’uomo». Nell’era dell’intelligenza artificiale, non possiamo dimenticare che per salvare l’umano sono necessari la Poesia e l’Amore. Se il cuore è svalutato, si svaluta anche ciò che significa parlare dal cuore, agire con il cuore, maturare e curare il cuore. Quando non viene apprezzato il cuore, perdiamo le risposte che l’intelligenza da sola non può dare, perdiamo l’incontro con gli altri, perdiamo la poesia. E perdiamo la storia e le nostre storie, perché la vera avventura personale è quella che si costruisce a partire dal cuore. E il tema del cuore ci rimanda al tema dell’Amore, tema con il quale noi volontari ci confrontiamo ogni giorno perché “tutto quello che facciamo lo facciamo per Amore” con la speranza che questo impegno comune possa contribuire davvero al cambiamento così come ci ricorda la nota antropologa americana Margaret Mead: “Non dubitare mai che un piccolo gruppo di cittadini coscienziosi e impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l’unica cosa che è sempre accaduta”.
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