Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento Giuseppa Zampino, ha disposto il non luogo a procedere per irreperibilità di Alba Luz Pineda Urbina, 40 anni, nata in Honduras ma residente a Favara. La decisione è revocabile nel caso in cui dovesse essere rintracciata. Il processo va avanti per gli altri sei imputati accusati di avere prodotto una documentazione fasulla al fine di far ottenere indebitamente il beneficio economico del Reddito di Cittadinanza agli ospiti di una struttura sovvenzionata dallo Stato, la cooperativa sociale Oasi Emmanuele.
Sul banco degli imputati siedono Liliana Chiarelli, 34 anni, Gaetano Gramaglia, 33 anni, Paolo Graccione, 46 anni, Diego Vita, 53 anni, Salvatore Di Caro, 63 anni e Giovanni Di Caro, 30 anni, tutti di Favara. Devono rispondere del reato in concorso di circonvenzione di persone incapaci.
L’indagine è una “costola” della maxi inchiesta “Dark Community”, che ipotizza un giro di spaccio di droga, maltrattamenti e ricatti sessuali nella stessa comunità, che si sarebbe dovuta occupare del recupero di persone con problemi psichici e di tossicodipendenza e che di recente ha portato ad alcuni rinvii a giudizio. I carabinieri di Agrigento e Favara indagando sul filone principale hanno scoperto la truffa.